La teoria economica convenzionale afferma come i paesi ricchi investono nei paesi poveri, dove le opportunità di sviluppo sono maggiori e i prezzi sono minori. E in effetti negli ultimi anni grossi flussi di capitali si sono diretti dai paesi occidentali a quelli emergenti. É vero che anomali flussi di senso contrario sono andati, per esempio, dalla Cina agli Usa: l’America registrava un grande deficit corrente, e questo veniva finanziato riciclando il surplus di risparmio cinese in titoli americani, principalmente T-Bond o titoli parapubblici. Ma non si trattava degli investimenti diretti (in progetti produttivi) previsti dalla teoria tradizionale quanto di investimenti finanziari.
Tuttavia, tutto questo sta cambiando. La scarsa crescita americana invita sia gli Usa che la Cina a intensificare gli investimenti diretti negli Stati Uniti. Un Forum di investitori americani e cinesi, sponsorizzato dai governi dei due paesi – la prima e la seconda economia mondiale – ha avuto luogo nella provincia di Jangsu, e una stupefacente dichiarazione del sottosegretario al Tesoro Usa Marisa Lago – “Speriamo che gli investimenti cinesi in America rivitalizzino l’economia americana” ha suggellato questo inizio di ‘CinUsa’, una stretta compenetrazione delle due economie. Per ora i numeri sono poco più che simbolici: i contratti di investimento nelle due direzioni (ma principalmente dalla Cina all’America) firmati al Forum hanno assommato a 3,4 miliardi di dollari, e si pensa che gli investimenti cinesi negli Usa possano raddoppiare quest’anno rispetto al 2011. Al Forum hanno partecipato, dall’America, più di 100 investitori, inclusi 20 sindaci di piccole e grandi città.
Cina e Stati Uniti sono, per ognuno dei due, il secondo più grosso partner commerciale. I loro scambi bilaterali ammontano a quasi 450 miliardi di dollari.
http://www.chinadaily.com.cn/china/2012-06/24/content_15519441.htm