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Cineworld chiude sale in Usa e Gb: “Mancano film”. Titolo a picco

Pixabay

Mentre il settore cinematografica cerca a fatica di rialzarsi, l’ennesima tegola si abbatte sul mondo del cinema. Cineworld, la seconda catena internazionale di sale al mondo, ha deciso di chiudere 127 cinema in Gran Bretagna e 536 negli Stati Uniti a causa del rinvio delle nuove uscite cinematografiche e soprattutto di No Time To Die, il nuovo film della saga di James Bond. 

Il trailer ufficiale di “No time to die”

Attraverso una nota la società ha spiegato che le chiusure coinvolgeranno circa 45mila dipendenti. Alla base della decisione, il fatto di “non poter fornire ai clienti sia negli Usa sia nel Regno Unito i film con una portata tale da fare sì che le persone prendano in considerazione il ritorno nelle sale sullo sfondo del Covid-19”. Parlando in parole povere, nonostante le speranze legate alla recente uscita di Tenet, ad oggi non è previsto l’arrivo di potenziali successi in grado di gonfiare gli incassi dei botteghini perché le major hollywoodiane sono in pausa o rimandano le uscite delle pellicole a causa della pandemia.

L’ultimo rinvio riguarda proprio No Time To Die, la cui uscita è stata posticipata dalla Mgm da novembre al prossimo aprile. Rinviati anche i debutti di “Wonder Woman 1984” e “Black Widow”. 

Il ceo di Cineworld, Mooky Greidinger, ha spiegato che la decisione di chiudere le sale “non è stata presa alla leggera” e che la società ha fatto “tutto il possibile per sostenere riaperture sicure e durature su tutti i nostri mercati’” Il gruppo continuerà “a seguire la situazione attentamente” e comunicherà i progetti sulla ripresa dell’attività nei suoi due mercati di riferimento “al momento opportuno, quando i mercati principali avranno una guidance più concreta sul loro status di riapertura e gli studios saranno in grado di riportare sul grande schermo le loro grandi produzioni”. 
Le difficoltà della società, d’altronde, sono ben visibile nei conti semestrali: Cineworld ha chiuso il primo semestre del 2020 con una perdita di 1,58 miliardi di dollari, un fatturato in ribasso del 67% a quota 712,4 milioni e un debito pari a 8,2 miliardi.

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Categories: Finanza e Mercati