Il cinema green è una tendenza. Un modo più o meno organico di costruire storie, raccontarle, produrle rispettando l’ambiente. Autori affermati e giovani si avvicinando con la prospettiva di attrarre pubblici diversi. L’approdo finale potrebbe essere molto somigliante ai raduni contro i cambiamenti climatici con una mescolanza di giovani e meno giovani. I luoghi, pero’, dove mettere a frutto progetti e produzioni cosi’ accattivanti sono pochi e fa piacere che l’Italia abbia pensato ad una location dedicata. In Abruzzo partirà, infatti, nei primi giorni di giugno la prima residenza artistica focalizzata su produzioni eco-sostenibile. Si chiama CinemAbruzzo Campus, ed è la prima in Europa tutta dedicata alla produzione cinematografica sostenibile. La struttura accoglierà 14 filmmaker under 35 da tutto il mondo ed ha ottenuto già il riconoscimento della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura. Ci saranno due mesi di lezioni teoriche non solo sul green producing, ma anche incontri su questioni ambientali, lezioni di professionisti del settore e approfondimenti tematici: dalla pre-produzione alle strategie di audience development. Il Ministero della Cultura mediante un finanziamento, garantirà la realizzazione di sette progetti cineaudiovisivi.
Ci sono i primi protocolli green
Le produzioni dovranno essere in tutte le fasi in modalità carbon neutral per essere poi distribuite per l’arrivo nelle sale. La scelta dell’Abruzzo, indubbiamente, premia l’Italia e, tuttavia, può incentivare altre Regioni ad organizzare contesti artistici con identiche caratteristiche .I filmmaker selezionati soggiorneranno a Forme di Massa d’Albe, un Comune immerso tra l’Area Archeologica di Alba Fucens e la Riserva Naturale Sirente Velino. A carattere più generale va detto che il cinema affronta una sfida del nostro tempo che comporta non solo l’ideazione di soggetti ecologici ma produzioni a basso impatto ambientale. I film d’azione , soprattutto, visti in sala o a casa sono in un certo senso la negazione di una cura dell’ambiente e dei patrimoni naturali. Quanti studios nel mondo sono attrezzati per risparmiare risorse, allestire set e scenografie ecosostenibili ? Si vedrà, perché il primo punto vero saranno gli investimenti iniziali da capitalizzare poi con un certo numero di produzioni. Ed il momento a livello mondiale non è dei migliori. Per ora qualche speranza la danno i primi protocolli e le certificazioni specifiche, come il Green Film Rating System. In Italia a questo proposito si ricorda il film Lazzaro felice di Alice Rohrwacher, realizzato in maniera completamente sostenibile. Una specie di primato italiano nel Paese che, guarda caso, ha inventato il neorealismo dove i copioni non prevedevano il superfluo.