La Cina resta il terzo più importante mercato per le esportazioni americane. Preceduto solo da Canada e Messico, Pechino ha acquistato nel 2012 quasi 109 miliardi in beni statunitensi, secondo i dati resi noti dall’US-China Business Council. I settori di maggiore successo sono agricoltura, trasporti ed elettronica da consumo. Anche se l’economia della seconda maggior potenza economica mondiale ha ceduto un po’ il passo l’anno scorso, le importazioni sono cresciute del 6,5% di 6,6 miliardi di dollari anno su anno.
“Ciò ha aiutato l’economia statunitense e ha aiutato a creare posti di lavoro” commenta John Frisbie, presidente dell’US-China Council che rappresenta 200 aziende americane che fanno affari con la Cina. “L’export verso Pechino resta fondamentale in un momento in cui la domanda dall’Europa si sta indebolendo”. Le speranze sono alte anche se nel primo trimestre 2013, la crescita della Cina è stata pari “solo” al 7,7%, rispetto all’8% previsto dagli analisti. Una classe media in espansione, tuttavia, è responsabile di un costante aumento del potere d’acquisto cinese. La borghesia cinese rappresenterà circa un quarto dei 26mila miliardi di consumi addizionali previsti a livello globale entro il 2025, secondo McKinsey & Co.