Novità in arrivo per il capitalismo rosso made in Pechino: la Cina incoraggerà l’istituzione di banche private. La mossa del Dragone è solo l’ultima di una lunga serie di manovre per una profonda riforma finanziaria del Paese.
Le istituzioni bancarie – ha fatto sapere la Commissione regolatoria del sistema bancario cinese – opereranno a proprio rischio, in modo da evitare di danneggiare di interessi di creditori e contribuenti. La Commissione ha inoltre dichiarato la trasformazione del settore bancario sarà considerata una priorità già dalla seconda metà dell’anno.
La dichiarazione fa seguito a quanto già annunciato il 5 luglio dal Consiglio di Stato per le riforme finanziarie, che aveva accennato a un primo programma pilota per dare il via a istituti di credito privati.
Intanto, la Banca del popolo cinese ha confermato la sua intenzione di proseguire nelle riforme su tassi di interesse e cambi. Nel primo caso, in particolare, verrà gradualmente ampliato l’utilizzo di meccanismi di mercato per determinare i tassi sui depositi. La Banca, inoltre, ha invitato a restringere i cordoni del credito alle imprese maggiormente inquinanti ed energivore nonché a frenare gli acquisti immobiliari speculativi.