L’attività manifatturiera cinese è scesa ai minimi da quattro mesi a marzo, confermando una volta di più le paure di un rallentamento della seconda più importante economia al mondo. Il Purchasing Managers’ Index (PMI) preliminare di HSBC è calato a 48.1 questo mese rispetto al 49.6 di febbraio, a seguito un drastico calo nelle esportazioni. Questi dati aggiungono pressione sul mondo politico perché persegua una politica monetaria di allentamento a pochi giorni dalle dichiarazioni del gigante minerario Bhp Billiton che ha rivelato come la domanda cinese di minerali ferrosi (materia prima fondamentale per la manifattura) si stia appiattendo.
È questa solo la più recente delle notizie negative che provengono dalla Cina, dopo il disvelamento del deficit commerciale a febbraio e la decisione di Pechino di fissare un target di crescita del 7,5% per quest’anno, contro il 9,2% del 2011 e il 10,4% del 2010. “Gli investitori erano già pessimisti – commenta Shen Jun, analista della BOC International – e queste nuove cattive notizie non aiutano di certo”. Il nuovo calo del PMI segna il quinto mese consecutivo in cui l’indice è in contrazione, dal 47.7 di novembre dello scorso anno.
Leggi anche il China Post