La congiuntura economica cinese si presenta ricca di indicazioni positive, con una crescita nel primo trimestre del 2017 attestata al +6,9% a/a, il miglior risultato nell’ultimo anno e mezzo. Il contributo della Cina alla crescita mondiale nel biennio 2017-18 è stimato pari ad un terzo del totale, 3 volte quello atteso dagli Stati Uniti, 6 volte quello dell’Eurozona, il doppio di quello attribuibile all’India.
Nel ridisegno del modello di sviluppo cinese, un passaggio (sostanzialmente completato) è il ridimensionamento della domanda estera. Meno avanzato il processo di ridefinizione del ruolo degli investimenti fissi. Tra il 2009 e il 2014 la loro incidenza sul Pil si è posizionata al 45%, riducendosi un po’ successivamente (43% del Pil nel 2015).
Il processo di ridimensionamento quantitativo si combina con la realizzazione di un altrettanto importante sforzo di rinnovamento qualitativo della struttura produttiva.Se è doveroso riconoscere che la Cina sta gestendo processi di trasformazione di indubbia rilevanza, è d’altra parte evidente che nello scenario attuale non mancano evidenti criticità la cui valutazione non può prescindere da due considerazioni.
La prima è che si tratta di problemi di grande dimensione e che quindi richiedono tempi medio-lunghi per poter essere significativamente ridotti.
La seconda è che questi squilibri sono stati in larga misura funzionali all’intenso processo di crescita realizzato nel recente passato. Comprensibilmente, quindi, si cerca di individuare interventi di correzione che non compromettano la tenuta economica (e quindi politica) del Paese.
Un ambito problematico di indubbio rilievo è quello della complessiva fragilità del circuito finanziario nazionale. Sovraindebitamento delle imprese e intensa crescita dimensionale del circuito bancario sono fenomeni in gran parte legati. La futura stabilità del Paese dipende in misura non marginale da una più rigorosa gestione di questi due processi.
Le autorità cinesi sono chiamate a delineare soluzioni ad importanti criticità del sistema finanziario, tra le quali in particolare il miglioramento della qualità del portafoglio prestiti delle banche e un raffreddamento dell’attività del cosiddetto shadow banking system.