La Cina resta la destinazione top degli investimenti esteri, in un periodo in cui il Paese asiatico mantiene molti margini competitivi, ma altri Pesi emergenti, come India e Brasile, stanno recuperando terreno. Un mercato interno in espansione, un miglioramento della concorrenza, talenti tecnologici e favorevoli politiche fiscali insieme a un basso costo del lavoro sono tra le maggiori attrazioni di Pechino secondo uno studio rilasciato dalla China Development Research Foundation e da PricewaterhouseCoopers (PwC). In un sondaggio tra 227 chief executive di gruppi multinazionali, il 70% di coloro che hanno avviato business con la Cina si sono dichiarati favorevoli a incrementare l’esposizione nei prossimi cinque anni.
Le società intervistate hanno però affermato di considerare l’aumento della trasparenza un elemento vitale per la creazione di un ambiente di vera concorrenza. Se la posizione della Cina resta inalterata, altri Paesi emergenti hanno conquistato terreno rispetto all’anno scorso. Tra questi India, Brasile e Turchia insieme a un gruppo di Paesi africani si sono avvicinati al colosso cinese. Gli ultimi dati ufficiali disponibili indicano che gli investimenti esteri diretti verso la Cina sono ammontati a 8,21 miliardi di dollari a febbraio, in aumento del 6,3% anno su anno.