Il capo del mega fondo sovrano della Cina ha frenato sulle ipotesi di aumentare gli acquisti di titoli di Stato italiani e spagnoli. Niente da fare quindi al contributo del gigante asiatico nella lotta contro la crisi sui debiti pubblici in Europa. “L’Italia e la Spagna sperano che il Cic aumenterà i suoi acquisti di titoli del debito pubblico – ha detto Lou Jiwei, presidente della Cina Investment Coporation -, ma le politiche di bilancio e sul lavoro di questi paesi sono in pieno sconvolgimento, ragion per cui ci conviene essere prudenti. Per investitori commerciali, le obbligazioni governative europee non sono obiettivi di investitori di lungo termine quali siamo”.
D’altra parte “vediamo opportunità di investimento su infrastrutture e industria. Dove i progetti possono contribuire alla ripresa economica”. Del resto è così che la Cina ha già operato in Grecia, con manovre che pur non avendo frenato la crisi debitoria hanno consentito a Pechino di aggiudicarsi alcuni snodi chiave del comparto energetico e soprattutto delle attività portuali elleniche.
L’ipotesi che il fondo Cic, alimentato con le gigantesche riserve in valuta estera della Cina, si impegnasse maggiormente sui bond di Italia e Spagna era sta ventilata la scorsa settimana, in occasione di una visita di stato in Cina della cancelliera tedesca Angela Merkel.
Intanto domani nella capitale cinese prenderà il via un nuovo vertice fra Cina e Europa. Saranno presenti il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, e il premier cinese, Wen Jiabao. Il ministero degli Esteri di Pechino, Liu Weimin, ha assicurato che “la Cina si preoccupa. La questione dei debiti pubblici europei è giunta ad una fase cruciale. Al di là delle misure di emergenza, devono anche mettere in opera riforme strutturali e di lungo periodo”.