CINA, LE AZIENDE STRANIERE SCELGONO L’E-COMMERCE
Sempre più aziende estere puntano sull’e-commerce per conquistarsi un posto al sole nell’immenso mercato dei consumatori cinesi. È il caso di marchi famosi come Marks & Spencer, Mothercare, Nike, Levi’s Strauss e Sony. Non mancano nemmeno icone internazionali dei prodotti di lusso come il gruppo britannico Burberry, i cui celebri trench si vendono molto bene nei negozi virtuali del Celeste Impero.
I giovani cinesi, del resto, impiegano gran parte del proprio tempo libero navigando in rete ed è proprio quello che passa su Internet a influenzare maggiormente le loro abitudini di acquisto. Ma ci sono anche altre ragioni a spingere le imprese straniere a investire sull’e-commerce, non ultimi i costi relativi all’apertura di grandi punti vendita e i rischi legati ai diffusi giri di estorsione. La maggiore piattaforma per l’e-commerce in Cina è Tmall, il sito business to custumer più frequentato, che attira oltre 70mila venditori, tra i quali molte multinazionali occidentali. Secondo Carrie Yu, della PriceWaterhouseCoopers Hong Kong, è proprio questo il momento di sfruttare appieno il potenziale dell’e-commerce in Cina.
“La Cina si sta muovendo sempre più velocemente verso un’economia di consumo e ogni anno aumentano i cittadini che possono definirsi benestanti”. “Sono proprio questi ultimi” aggiunge “che amano di più spendere, per dare a sé stessi un senso di appagamento che prima non conoscevano”. “Le persone di una certa età” dice ancora Yu “partecipano a un sistema di valori per cui il risparmio è una virtù, non così i giovani, che amano spendere e preferiscono avere uno stile di vita confortevole – o addirittura elevato – piuttosto che mettere da parte i soldi e farli fruttare”.