Un numero crescente di aziende taiwanesi operanti nella Repubblica popolare, chiamate Taishang in lingua cinese, hanno sofferto perdite operative. È quanto rivela uno studio condotto dalla Taiwan Electrical and Electronic Manufacturers’ Association (Teema). La percentuale delle aziende colpite da perdite è cresciuta al 25,6% dal 18% totalizzato nel 2008, mentre i profitti sono scesi al 5,3% rispetto all’11,6% di sei anni fa.
Il project manager del rapporto, il professor Leu Horng-der della Chung Yuan Christian University, ha affermato che gli investitori taiwanesi si battono contro un ambiente di business sempre più difficile in Cina. L’economia di Pechino sta sperimentando aggiustamenti strutturali da quando il presidente Jinping e il premier Li Keqiang hanno consolidato la loro leadership. Da allora lo yuan è stato svalutato e l’espansione dei servizi finanziari nel cyberspazio ha esposto il settore finanziario a crescenti pericoli nel campo della sicurezza.
Tutti questi elementi, spiega Leu Horng-der, hanno giocato a sfavore delle Taishang. I dati della Teema mettono in evidenza come il rallentamento cinese, il crescente costo della manodopera, la concorrenza da parte delle aziende cinesi e le aree grigie in leggi e regolamenti abbiano anche pesato sull’andamento delle società taiwanesi in Cina.
Allegati: China Post