La banca centrale cinese mette un freno all’eccesso di liquidità e fa rientrare dal mercato fondi pari a 48 miliardi di yuan (7,92 miliardi di dollari). L’inattesa crescita del credito a gennaio ha determinato una pressione al ribasso sui tassi.
In questo modo la Banca popolare cinese (Pboc) ha intenzione di spostare gradualmente verso l’alto il costo del denaro per spingere le imprese a ridurre l’indebitamento e scoraggiare l’attività ad alto rischio del cosiddetto ‘shadow banking’.
La sostenuta crescita del credito a inizio anno ha riversato fondi nel sistema aumentando l’offerta e spingendo ieri il tasso medio ponderato delle operazioni di rifinanziamento a sette giorni a 3,84%, minimo da novembre.
E’ da giugno dell’anno scorso che la banca centrale non drena la liquidità dal sistema ma unicamente inietta fondi a breve termine per periodi limitati di tempo, lasciando poi che escano dal sistema con la scadenza dei p/t, nell’arco di qualche settimana.