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Cina, il governo premia i matrimoni interetnici

L’obiettivo è la sinizzazione delle aree abitate da minoranze etniche ostili al potere centrale – E’ già accaduto in Tibet e sta avvenendo nello Xinjiang.

Cina, il governo premia i matrimoni interetnici

Le autorità cinesi stanno da tempo perseguendo un’intensa opera di sinizzazione delle aree abitate da minoranze etniche ostili al potere centrale. L’hanno fatto con il Tibet e lo stanno facendo adesso con il Xinjiang, regione autonoma in cui il 46% della popolazione è di etnia uigura, popolo di lingua turca e di religione mussulmana. Tra i mezzi per raggiungere l’obiettivo proposto c’è anche quello – tutto sommato più gradevole di altri – di incentivare i matrimoni misti. 

Nello Xinjiang, insomma, a due cuori e una capanna si aggiunge una rendita annua di 10mila yuan, se uno dei due cuori appartiene all’etnia Han, quella dominante in Cina, e l’altro al gruppo etnico autoctono. E non è finita qui: alle coppie miste spettano anche abitazioni più confortevoli, una migliore assistenza sanitaria, un occhio di riguardo nei colloqui di lavoro, l’accesso per i figli a scuole di qualità superiore, e molti altri vantaggi. 

Per usare uno slogan caro a Xi Jinping, le famiglie formate da un esponente dell’etnia Han e da uno dell’etnia uigura hanno una corsia preferenziale per il “chinese dream”. L’indipendentismo uiguro, che risale alla prima metà del Novecento, ha avuto il suo picco più drammatico nel 2009, quando in una serie di scontri etnici presso Ürümqi, la capitale della regione autonoma, morirono circa 200 persone tra Han e uiguri. Dopo l’accaduto, il governo di Pechino ha intensificato il processo di inserimento di gruppi di etnia Han nella regione e in generale, secondo una procedura già sperimentata in Tibet, lo sradicamento delle tradizioni culturali autoctone e l’introduzione della cultura cinese.


Allegati: China Post

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