I reati di corruzione e di peculato commessi da funzionari e da dirigenti della pubblica amministrazione stanno diventando in Cina un problema serio e l’ultima misura adottata dal governo è l’installazione di sistemi GPS sulle automobili di servizio. Secondo la Central Commission for Discipline Inspection, agenzia governativa deputata a contrastare abusi e corruzione, nel 2013 quasi 200mila tra auto di servizio e di rappresentanza sono state usate per fini privati, che nulla hanno a che vedere con la funzione istituzionale cui le macchine sono destinate.
La città di Guangzhou, nel Sud del Paese, ha già varato nel 2011 un’iniziativa simile, avvalendosi del sistema di navigazione satellitare per controllare l’uso che i funzionari pubblici fanno delle auto di servizio loro affidate. Il risultato è stato un risparmio per le casse municipali quantificato in 42 milioni di yuan all’anno.
Il presidente Xi Jinping si è spesso scagliato contro la corruzione e i reati di concussione e peculato, definendoli una mortale minaccia per la sopravvivenza del partito, e ha promesso di combattere accanitamente contro le “cattive tendenze” dei quadri del partito e della pubblica amministrazione.
Lo stile di vita di molti alti funzionari, anche di quelli i cui stipendi figurano modesti, si rivela infatti sempre più sfarzoso, quasi opulento, cosa che sta ingenerando una rabbia crescente in un’opinione pubblica assai meno disposta oggi, rispetto al passato, a un’accettazione acritica dell’operato dei membri del Partito comunista al potere.