Da Davos, dove sono riuniti i potenti della terra in una quattro giorni di seminari e dibattiti, il ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni ha affermato che l’Italia non corre il pericolo di cadere in deflazione. Nel corso del meeting, il ministro ha incontrato il suo omologo giapponese Haruiko Kuroda e ha escluso che l’Italia possa prendere spunto dalla Abenomics, la politica lanciata dal premier giapponese Shinzo Abe per rilanciare la crescita economica. Intanto, domani arriverà il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che farà iniziare il processo di privatizzazioni con il 40% delle Poste.
Ma oggi gli umori dei mercati sono stati condizionati fin dalla prima mattina dai dati arrivati dalla Cina sul settore manifatturiero, che hanno mostrato una contrazione a sorpresa a 49,6 punti, dai 50,5 di dicembre (Pmi flash di Hsbc).
Milano ha lasciato sul terreno lo 0,72%. Lo spread Btp-Bund è salito nuovamente sopra la soglia dei 210 punti base, a 215, penalizzando la performance dei bancari. Parigi -1,02%, Francoforte -0,92%, Londra -0,78%.
Il petrolio Wti sale dello 0,80%, a 97,50 dollari al barile. Il dato sulle scorte di oggi ha mostrato un aumento di 990mila barili, a 351,224 milioni. In rialzo anche l’oro dell’1,64%, a 1.258 dollari l’oncia. L’euro dollaro sale dello 0,94%, a 1,3675, mentre il cambio dollaro yen scende dello 0,80%, a 0,84. Tokyo, complice il rialzo dello yen sull’euro, ha chiuso in calo dello 0,79%.
Il dato cinese, che pone nuovi dubbi sul passo della futura crescita, ha innescato le vendite anche a Wall Street, che ha aperto in forte calo, condizionata tra l’altro dall’andamento contrastante delle trimestrali americane. Mentre è in volata il sito di video a noleggio Netflix dopo i conti, cede terreno McDonald’s a causa di profitti trimestrali piatti.
Un colpo a Microsoft arriva dalle vendite di Nokia, che verrà integrata dal gruppo di Bill Gates entro marzo in seguito all’accordo da 7,2 miliardi di dollari dello scorso settembre. Le vendite di cellulari, sia smartphone sia tradizionali, sono scese del 29%, a 2,63 miliardi di euro. Sul fronte macroeconomico i dati sono contrastanti, ma hanno rafforzato l’idea di un ulteriore giro di tapering nella riunione della Fed di settimana prossima, prima che Janet Yellen prenda ufficialmente il comando dal primo febbraio.
Mentre il Superindice dell’economia di dicembre è risultato sotto le attese (+0,1% contro stime a +0,2%), le vendite di case esistenti sono salite a dicembre dell’1%, sopra le previsioni. Salgono le richieste di sussidi di disoccupazione di 1.000 unità, a quota 326mila, ma rimangono vicino ai minimi delle ultime sei settimane, segnando un dato migliore delle stime degli analisti, che prevedevano un rialzo a 330.000 unità.
Allo stesso tempo l’indice Pmi manifatturiero è sceso in gennaio a 53,7 punti, dai 55 di dicembre, ma rimane sensibilmente sopra quota 50 punti, quindi in territorio di espansione economica. Sempre sul fronte macroeconomico, nella Ue la fiducia dei consumatori, secondo la stima flash di gennaio, è salita del 2,1%.
A Piazza Affari in fondo all’indice FtseMib le banche, con il Banco Popolare che cede il 2,67% e Unicredit il 2,56%. Bpm scende dello 0,44%, Intesa -0,81%, Ubi -0,91%, Mps +0,06%. Le banche, in particolare le popolari, sono tornate sotto i riflettori in vista delle modifiche della governance volute da Bankitalia. Oggi L’Abi ha inviato le proprie contro osservazioni all’intervento di Via Nazionale. Carige, fuori dal listino principale, cede il 2,4% dopo l’accertamento della Consob sui conti del gruppo che ha individuato la necessità di indicare perdite aggiuntive. In calo anche il lusso, con Yoox che cede il 2,67% e Ferragamo l’1,67%.
In evidenza sul FtseMib Fiat (+2,6%), in attesa dei dati di bilancio del 29 gennaio, da cui ci si attende un miglioramento dell’ultimo trimestre.
Tenaris +1,80. La società leader mondiale dei tubi per l’industria petrolifera sale dopo che Mediobanca e Equita hanno promosso l’azione, consigliandone l’acquisto per l’accelerazione della crescita attesa per quest’anno, per le chance in Messico e in Argentina e per la possibilità di un maxi dividendo.
Unipolsai +0,98%, Finmeccanica +0,54% e Telecom Italia +0,54%.
Riflettori sul titolo Bastogi, che oggi balza del 18% ed è stato sospeso in asta di volatilità. Nella giornata di oggi, nel primo pomeriggio erano già passate di mano oltre 149 mila azione contro una media giornaliera dell’ultimo mese di meno di 27 mila titoli. In una nota la società ha fatto sapere , anche su richiesta delle autorità di mercato, di non essere a conoscenza di eventi o operazioni che possano contribuire a determinare gli attuali corsi azionari. In evidenza anche l’altro titolo che fa capo alla holding dei Cabassi, Brioschi, che sale del 9,3%.