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Cina, addio al sistema hukou: uguali diritti ai residenti di campagna e di città

La Cina si prepara riformare l’hukou, il sistema di certificazione di residenza istituito nel 1958 per scoraggiare gli spostamenti all’interno del paese – Il nuovo sistema, invece che sul luogo di nascita, si baserà sul luogo di residenza e sul tipo di impiego.

Cina, addio al sistema hukou: uguali diritti ai residenti di campagna e di città

Beijing. Il ministero della Pubblica Sicurezza, in collaborazione con altri 11 ministeri e con varie commissioni, ha delineato le linee guida per la riforma dell’hukou (sistema di certificazione di residenza), che, retaggio della Cina maoista, di fatto àncora il godimento di certi diritti alla zona geografica di provenienza.

Istituito nel 1958, lo hukou rispondeva all’esigenza di scoraggiare gli spostamenti all’interno del paese e di tenere separati gli abitanti delle campagne da quelli delle città. Per intendersi, il residente in una zona rurale che si fosse trasferito a vivere in città si sarebbe trovato a dover pagare per tutti quei servizi che a casa lo Stato gli garantiva gratuitamente.

Nella Cina delle riforme – e delle masse di lavoratori “migranti” – i controlli sui trasferimenti si sono allentati e sono nati servizi sostitutivi di quelli negati dalle regole dell’hukou, ma il sistema nella sua struttura di fondo è rimasto inalterato. L’hukou è sopravvissuto dunque, diventando però sempre più anacronistico e disfunzionale a un paese caratterizzato da un imponente processo di urbanizzazione e impegnato in un gigantesco sforzo produttivo.

Huang Ming, viceministro della Pubblica Sicurezza, ha spiegato che il nuovo sistema sarà basato sul luogo di residenza e sul tipo di impiego e non sul luogo di nascita. I diritti pensionistici, di assistenza sanitaria e di istruzione saranno quindi estesi gradatamente a tutti quei migranti – sono 260 milioni, ha ricordato il viceministro – che, trasferitisi dalle campagne in città, non godono attualmente dello stesso trattamento di chi è in possesso di un hukou urbano. Negli ultimi anni alcuni governi locali avevano già avviato progetti pilota di riforma dell’hukou.

Nella provincia del Guangdong, per esempio, dal 2010 era stato introdotto un sistema per il quale i lavoratori migranti potevano ottenere un hukou urbano con il raggiungimento di un certo punteggio. I punti venivano assegnati in base ai livelli di istruzione, di abilità e competenze, ai rapporti delle autorità sulla condotta, alla partecipazione ad attività di beneficenza e volontariato, nonché ad atti di solidarietà quali le donazioni di sangue. “La riforma” osserva Yi Peng, ricercatore al China Center for Urban Development “verrà a gravare notevolmente sui governi locali, che vedranno lievitare le spese pubbliche per pensioni, istruzione e sanità”. “Le istituzioni locali non potranno essere lasciate sole” aggiunge “ma dovranno essere supportate dallo Stato centrale e da enti o imprese sotto controllo statale”.

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