Manca solo Alberto Contador, vincitore dell’ultima edizione, ma la Vuelta che scatta questo sabato con la breve crono di Marbella ha tutte le premesse per divertire gli appassionati di ciclismo. Ai nastri di partenza, fatta eccezione per il Pistolero, ci sono tutti i big della grandi corse a tappe: un parterre de roi con Chris Froome, Nairo Quintana, Vincenzo Nibali e ancora Alejandro Valverde, Teejay Van Garderen, Joaquim Rodriguez, Fabio Aru e Mikal Landa . Una corsa aperta nei pronostici anche se Froome, vincitore del Tour, parte con i favori del pronostico dopo essere arrivato due volte sul podio dietro a Contador l’anno scorso e al meno conosciuto Juan José Cobo nel 2011 (ma Froome quella Vuelta l’avrebbe vinta se non avesse dovuto fare da spalla a Bradley Wiggins, numero uno allora del Team Sky). Quintana torna sulle strade della Spagna dopo il drammatico ritiro del 2014 a causa di una rovinosa caduta nella cronometro quando già indossava la maglia rossa di leader. Non avendo vinto ancora niente di importante quest’anno, la Vuelta è l’ultima occasione per il grimpeur colombiano per rinverdire il successo del Giro dell’anno scorso.
Anche per Nibali, dopo un Tour vissuto alla grande solo nelle ultime tappe alpine ma tutto sommato deludente rispetto alle premesse iniziali, la corsa spagnola offre una importante chance di riscatto: lo Squalo non pare in grande forma ma è lui l’unico dei partenti ad aver vinto Tour, Giro e Vuelta, una tripletta da autentico big del ciclismo che pochi altri hanno realizzato. Con lui, nell’Astana ci sono anche Fabio Aru e Mikal Landa, i due corridori che al Giro hanno fatto tremare anche lo scettro di Contador e che in questa Vuelta potrebbero giocare un ruolo da protagonisti. Sarà interessante vedere quale tattica adotterà l’Astana nella gestione di ben tre galli nello stesso pollaio, anche se ovviamente Nibali è ufficialmente il leader indiscusso. Ma Landa, pronto a passare al Team Sky, correndo in casa propria, dopo gli exploit al Giro vorrà riproporsi sulle tante montagne della Vuelta. Avendo una decina di anni meno di Valverde e Rodriguez è anche il corridore su cui punta la Spagna per gli anni a venire. Ma i vecchi di Spagna non mollano mai: Valverde, dopo tanti podi, sogna ancora di bissare il successo del 2009. Un successo che manca a Purito, due volte terzo nella Vuelta del 2010 e del 2013 , ma mai trionfatore in uno dei tre grandi giri in cartellone nel ciclismo mondiale.