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Ciclismo, Mondiali in Spagna: Nibali a caccia dell’iride, ma non è favorito

Come avviene da quando lo hanno spostato in autunno, con la stagione che ha ormai intaccato energie e muscoli dei più, il Mondiale di ciclismo deve fare i conti con assenze importanti. Ma non per questo ha perso il suo fascino con la sua maglia iridata in palio da indossare a partire dal Lombardia di ottobre per tutta la prossima stagione. Dei quattro big che hanno dominato i grandi giri dell’ultimo biennio mancano Nairo Quintana (in bacino di carenaggio dopo le rovinose cadute alla Vuelta) e Alberto Contador, il trionfatore della Vuelta pago di quanto ottenuto nella stagione malgrado lo sfortunato Tour. Presenti domenica al via sul circuito di Ponferrada, un tracciato non piatto ma nemmeno durissimo, una sorta di Amstel Gold Race, ci saranno solo Vincenzo Nibali e Christopher Froome. Ma non sono tra i favoriti della vigilia. L’italiano, vincitore del Tour, è alle prese con un’infezione all’anca rimediata dopo una caduta alla recente Tre Valli Varesine. Da combattente coraggioso come è, lo Squalo non se l’è sentita di dare forfait mettendosi a disposizione della squadra azzurra diretta  per la prima volta da Davide Cassani e che avrà in Fabio Aru il naturale vice del campione siciliano. Quanto a Froome, inghiottito da una stagione tutta storta, non è nemmeno preso in considerazione dai bookmaker che mettono in prima fila un ventaglio di corridori vincenti nelle classiche di un giorno come del resto lo è la corsa iridata quando non presenta difficoltà che richiedano qualità da scalatori.

I maggiori favori  vanno a Simon Gerrans, l’australiano vincitore della Sanremo 2012 e della Liegi-Bastogne-Liegi di quest’anno, quotato 6.  A 9 lo segue Fabian Cancellara, lo svizzero che quest’anno ha vinto il suo terzo Giro delle Fiandre e che ha rinunciato alla gara a cronometro  per cercare di conquistare la sua prima maglia iridata su strada, dopo avere indossato per ben quattro volte quella nella specialità contro il tempo. Un record che resiste agli assalti di Tony Martin, fermo a quota tre, essendo stato battuto da uno straordinario Bradley Wiggins nella prova di mercoledì a Ponferrada.  Terzi sul podio dei pronostici, dati entrambi a 9, ci sono Alejandro Valverde, leader con Joaquim Rodriguez della formazione iberica, e il tedesco John Degenkolb, che da due anni fa razzia di tappe alla Vuelta (ben nove tra il 2013 e il 2014).  Peter Sagan, che non ha ancora messo la propria firma su una corsa importante nella stagione pur vincendo la maglia verde della classifica a punti del Tour, è dato a 12 al pari di un altro velocista di rango,  il norvegese Alexander Kristoff, il trionfatore dell’ultima Sanremo. A 16 sono quotati Michal Kwiatkowski, Ramunas Navardauskas, il campione del mondo uscente, Rui Costa   e Van Avermaet che sembra il belga più in forma e come tale è più gettonato di altri due belgi più famosi e già iridati come Tom Boonem e Philipe Gilbert fermi a 25.  Da notare come gli ultimi due campioni del mondo, Gilbert nel 2012 e Rui Costa l’anno scorso, una volta indossata la maglia iridata, non  hanno più combinato poco o nulla salvo il successo  nel Giro della Svizzera da parte del portoghese che pare abbonato alla vittoria – è la terza consecutiva – alla manifestazione elvetica. Tra gli ex iridati più recenti, pesante è l’assenza di Mark Cavendish, anche lui reduce da una stagione travagliata segnata più da cadute che da successi.

Al di là dei bookmaker, la speranza è che domenica a vestire la maglia iridata non sia un signor nessuno come  il tedesco Muller del 1952 o il lettone Vainstein del 2000. Il ciclismo ha bisogno del campione per esaltarsi tanto più a chiusura di una stagione come quella 2014 che ha avuto le migliori griffe del in cima alle corse più importanti, dai grandi Giri alle classiche monumento. Una stagione che ci ha regalato anche l’exploit di un veterano come Jens Voigt che a 43 anni ha stracciato il record dell’ora portandolo a 51 km e 121 metri, riportando in auge una prova contro il tempo che pareva sorpassata e che oggi stuzzica Wiggins che l’ha posta al centro della sua prossima stagione. Un addio alle corse con i fuochi di artificio per il tedesco, più discreto quello di Cadel Evans, uno dei maggiori protagonisti dell’ultimo decennio, trionfatore del Tour 2011, che ha annunciato il ritiro dopo il mondiale di domenica, una corsa che l’ha visto vincitore nell’edizione del 2009.

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