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Ciclismo, Giro d’Italia: Kittel comincia alla grande bruciando tutti a Belfast

Oggi compie 26 anni ma Marcel Kittel, il tedescone della Shimano nato l’11 maggio 1988, il velocista attualmente più forte in circolazione,  ha voluto farsi il regalo di compleanno in anticipo vincendo a pugni alzati la prima tappa in linea del Giro, da Belfast a Belfast,  219 km nella selvaggia natura irlandese, in un clima quasi invernale, tra brume, vento e pioggia che rendevano insidiosa ogni curva della strada che per metà gara costeggiava il Mare del Nord.

Frazione tutta pianeggiante, Kittel – che in montagna va come un cicloturista – non ha perso tempo cogliendo al volo la prima occasione che la corsa rosa concedeva ai velocisti anche se la lunga fuga di quattro coraggiosi (per la cronaca  l’italiano Fedi, il belga Armee, il colombiano Romero e l’olandese Tjallingii) rischiava di compromettere i piani di successo del tedesco. 

Ma, come spesso capita, i sogni di chi scappa si infrangono a pochi chilometri dall’arrivo sotto la veemente reazione del gruppo. Così è stato anche ieri con la Cannondale impegnata allo spasimo nella speranza che fosse Viviani, una volta raggiunto l’ultimo fuggiasco, Tjallingii, a trionfare nel volatone finale ripetendo i fasti del Giro della Turchia dove lo sprinter italiano aveva battuto anche Mark Cavendish. Uno spreco di energie che alla fine ha favorito proprio Kittel che all’ultima curva a 250 dal traguardo sembrava fuori gioco anche per la brevità del rettilineo di arrivo. Ma il gigante teutonico sprigionava tutta la sua potenza rimontando una decina di posizioni per poi distanziare tutti addirittura nel rush finale. L’ultimo a cedergli è stato il francese Nacer Bouhanni. 

Viviani si è piazzato solo quarto preceduto anche da Giacomo Nizzolo. Ottenendo l’ottavo posto nello sprint l’australiano Michael Matthews, per effetto di un migliore piazzamento, sfila la maglia rosa al compagno canadese Sven Tuft. Un ricambio in famiglia sempre targato Orica Green Edge. Oggi il Giro è atteso a Dublino per la terza tappa in terra irlandese. Una frazione pianeggiante di 187 km che porterà la carovana da Armagh nella capitale dell’Eire: dopo il ritiro di Dan Martin, occhi puntati e tifo locale tutto per Nicholas Roche, figlio del ciclista più celebre di Irlanda, quel Stephen Roche che nel 1987 riuscì a centrare nello stesso anno Giro, Tour e campionato del mondo su strada.  

Ma con il Kittel che si è visto ieri a Belfast è difficile non pronosticare un bis del tedesco che al Tour dell’anno scorso si rivelò più forte di  Cavendish, detto Cannonball, e di André Greipel, detto il Gorilla, vincendo quattro tappe. Stasera dopo l’ultimo “angus” il Giro volerà in Puglia. Martedì ripartirà da Giovinazzo per Bari prima di incontrare mercoledì i primi valichi appenninici nella tappa di Viggiano.     

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