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CICLISMO – Giro delle Fiandre, vince Boonen beffando gli azzurri

La stagione ciclistica, orfana di Alberto Contador, appiedato per sospetto doping fino ad agosto, entra nel vivo. La Sanremo e la Gand-Wevelgem, che fa da prologo alle grandi classiche del Nord, hanno confermato che Fabian Cancellara è senza dubbio oggi il corridore più forte e spettacolare del gruppo per le corse di un giorno ma che a vincere di più per il momento è un altro fuoriclasse di ritorno, Tom Boonen. Con un Philppe Gilbert in ritardo di preparazione e con un Mark Cavendish stranamente appannato, è a loro due, al campione svizzero e al velocista belga, che il ciclismo dei nomi noti, quelli che poi da sempre fanno la storia dello sport della bicicletta, si aggrappa per rompere la serie di vittorie ad opera di corridori che escono dall’anonimato giustappunto per vincere la grande classica per poi rientrarvi senza lasciare più tracce di sé.

Ai tempi di Coppi, Koblet, Bobet era anche divertente vedere una volta tanto lo sconosciuto tedesco Muller vincere il mondiale del 1952 oppure un certo Roger Walkowiack portare la maglia gialla a Parigi beffando nel 1956 tutti i pronostici che erano per Charly Gaul, il trionfatore del Giro nel gelo del Bondone ma appiedato al Tour da un terribile colpo di sole. Poi venne l’epoca di Merck e il cannibale abituò il mondo a vederlo vincere tutto da febbraio a ottobre. Altri tempi. Oggi l’elenco che ci fa dire “chi è mai costui che ha vinto” si sta sempre più allungando negli ordini di arrivo degli ultimi 12 mesi: dalla Roubaix di Johan Vansummeren al Giro delle Fiandre di Nick Nuyens fino al Lombardia che ha visto il successo di Oliver Zaugg.

Anche la Sanremo di quest’anno con il rush vincente di Simon Gerrans su Cancellara ha finito per premiare il Carneade di turno. A rompere questa sequenza di vittorie non griffate l’anno scorso era stato il solo Gilbert che fece una spettacolare doppietta nella Liegi-Bastogne-Liegi e nella Freccia Vallone. Quest’anno a far sperare in un prossimo ritorno dei grandi, a partire dal Giro delle Fiandre di questa domenica 1° aprile, ci sono le due vittorie consecutive di Tom Boonen, che dopo il Gran premio di Harelbeke si è aggiudicato per la terza volta anche la Gand-Wevelgem, classica non “monumento” ma piena di muri in cui ancora una volta Cancellara ma anche Oscar Freire e Peter Sagan hanno mostrato, a differenza di Cavendish e Gilbert, di essere in gran forma. Boonen, leader dell’Omega Pharma-Quick Step, ha un palmarés da autentico fuoriclasse delle corse in linea: ha vinto un campionato del mondo, due Giri delle Fiandre, tre Parigi- Roubaix. Pochi altri corridori in attività possono vantare una simile lista di successi nelle gare di un giorno.

Cancellara e Boonen sono in cima ai pronostici dei bookmaker per il Fiandre di quest’anno: lo svizzero è dato a 3,60; Boonen a 4. Poi c’è il vuoto visto che Sagan, brillante alle Tre giorni di La Panne, si piazza solo a 12, Gilbert a 20 alla pari con il nostro Filippo Pozzato. Ballan – peraltro invischiato in un’inchiesta sul doping della Procura vicentina – è offerto a 50. Sarà questo di domenica un Giro delle Fiandre che per la prima volta non scalerà il muro di Grammont, da sempre icona della corsa belga con la sue pendenze mozzafiato. Cambia anche l’arrivo non più nella grigia e anonima Meerbeke ma ad Oudenaarde, città ricca di storia e cultura fiamminga dove esiste anche un museo della bici curato da Freddy Martens, velocista di razza degli anni Settanta. Con il Grammont non c’è più nemmeno il meno celebre Bosberg. Al loro posto però altri terribili muri di pavé come il Qwaremont, il Koppenberg e il Paterberg da ripetere tre volte, l’ultima delle quali distante appena 14 chilometri dal traguardo, strappo su cui tutti attendono l’attacco di Cancellara. Boonen e gli altri sono avvertiti. Spettacolo garantito. E tra sette giorni, a Pasqua, è in arrivo la Parigi-Roubaix, l’inferno del Nord.

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