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Ciclismo, Fiandre: super favoriti Cancellara e Sagan

Il Giro delle Fiandre, la Ronde den Vlaanderen, una delle cinque classiche-monumento del calendario ciclistico, è alla sua centesima edizione. Con i suoi leggendari muri è la corsa per eccellenza dei belgi, una sorta di festival popolare che nella passione comune per il ciclismo unisce per un giorno fiamminghi e valloni. Nata nel 1913, la Ronde si corre ininterrottamente dal 1919, unica gara ciclistica a non fermarsi nemmeno durante l’invasione tedesca nella seconda guerra mondiale, quando addirittura nel 1943 l’idolo di casa, Achiel Buysse colse la sua terza vittoria, una tripletta mai riuscita fino allora a nessun altro che ancora oggi lo colloca al vertice dei plurivincitori delle Fiandre con Fiorenzo Magni, Eric Lehman, Johan Museeuw, Tom Boonen e Fabian Cancellara. E sono proprio Cancellara e Boonen gli unici ancora in circolazione che domenica possono tentare di fare un poker storico, dopo aver trionfato lo svizzero nel 2010, 2013 e 2014 e il belga nel 2005, 2006 e 2012.

Non l’hanno fermata le armate naziste di Hitler, la Ronde non si è mai nemmeno posta l’idea di un rinvio di fronte alle recenti tragedie di questi giorni provocate in Belgio dal terrorismo jihadista anche se l’allerta è ai massimi livelli visto il milione di persone che la corsa richiama ogni anno ai bordi delle strade dalla partenza di Bruges al traguardo di Oudenaarde. Un autentica festa nazionale per rispondere alla follia del terrore ma anche per onorare la memoria di Antoine Demoitié e di Daan Myngheer. i due ciclisti belgi morti  nei  giorni scorsi, il primo, 25 anni, travolto da una moto durante la Gand-Wevelgem; il secondo, 22 anni, deceduto per un attacco di cuore durante la prima tappa del Criterium International in Corsica.

Starter d’eccezione Filippo re del Belgio, l’edizione di quest’anno ha due grandi favoriti su tutti:  Cancellara e  Peter Sagan. Spartacus alla sua ultima stagione agonistica ha messo nel mirino le classicissime del Nord e il Mondiale che non ha ancora vinto: Fiandre e Roubaix sono le corse dove il campione svizzero si è sempre espresso al meglio, vincendole per tre volte. E’ a un passo dall’entrare nella leggenda. Salvo incidenti sempre temuti sulle strettoie e sul  pavé della Ronde, ci proverà di certo nella bagarre finale che si scatenerà sul Kwaremont e sul Paterberg, gli ultimi  due muri dei 19 affrontati nei 256 km della gara, posti rispettivamentea a 17 e a 13 km dal traguardo.  Atteso come non mai, per un prestigioso bis dopo il successo nella Gand-Wevelgem, è anche Sagan, il campione del mondo in carica. Lo slovacco ha collezionato tanti piazzamenti ma non ha ancora centrato una classica-monumento. Ha classe da vendere, autentico acrobata della bici, che l’iride indosso ha anche reso più sicuro e spavaldo. Dietro Sagan e Cancellara, lungo è l’elenco dei possibili pretendenti a partire da Alexander Kristoff, il norvegese vincitore dell’ultima edizione della Ronde, e da Greg Van Avermaet, il belga trionfatore a marzo nella Tirreno-Adriatico fino al ceco Zdenek Stybar, campione mondiale di ciclocross nel 2014.  Ma occhio anche a corridori come il polacco Mikal Kwiatkowski, vittorioso davanti a Sagan nel Gp di Harelbecke, o l’olandese Niki Terpstra, secondo nella Ronde 2015 e primo nella Roubaix del 2014. Leone che da un pezzo non ruggisce ma che l’aria dei muri e del pavée potrebbe sempre risvegliare è Tom Boonen, iridato nel 2005, primatista in coabitazione  della Ronde e della Roubaix con quattro successi al pari di Roger de Vlaeminck: un fuoriclasse della corse in linee del Nord, che vale sempre la pena di guardarlo a vista. Non per nulla è stato anche soprannominato Tornado Tom.

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