Era il favoritissimo della vigilia e Fabian Cancellara non ha tradito le attese vincendo alla grande la sua terza Ronde, un successo che lo colloca sul piedistallo più alto dei vincitori del Giro delle Fiandre assieme a Fiorenzo Magni e a Tom Boonen. Una vittoria che è uno spot per il ciclismo che ha fame di imprese e di campioni che le interpretano nel momento giusto, quando la gente li attende per esaltarsi. Come lo straordinario Contador sul muro di Guardiagrele alla recente Tirreno-Adriatico, come Spartacus oggi nella Ronde che ha aperto la settimana santa delle classiche del Nord che culminerà nella Roubaix di domenica.
Gara dura e massacrante, con cadute a valanga – tragica quella di Van Summeren, vincitore a sorpresa di una Roubaix, che ha investito una donna, ospedalizzata in gravissime condizioni -, la Ronde, muro dopo muro, ha fatto una selezione tremenda sotto la regia di un Cancellara, che troppe volte scottato nel finale di corsa – vedi le ultime due Sanremo – ha centellinato le forze, finché ha potuto, prima di scatenarsi sul Quaremont distanziando Boonen e dando il colpo del kappao definitivo al deludente Sagan – mai in corsa lo slovacco che pure era il favorito n.2.
Al forcing della “locomotiva di Berna” hanno resistito solo tre belgi, tre “Van” dei fiamminghi tosti che fino all’ultimo hanno cercato di beffare il fuoriclasse svizzero: Van Avermaet, Vanderbergh e Vanmarcke. Sull’ultimo muro, il Paterberg, era Van Avermaet ad attaccare inseguito per un po’ da Vanderbergh, l’ultimo Omega Pharma rimasto in corsa dopo il cedimento di Boonen e Terpstra. Cancellara addirittura in cima al muro era preceduto da Vanmarcke, il giovane ambizioso fiammingo secondo dietro a Spartacus alla Roubaix dell’anno scorso. Ma erano tentativi che non spaventavano il padrone della corsa che stava già studiando come batterli tutti in volata. L’importante era guardarsi dal rientro di Kristoff che inseguiva e che l’aveva bruciato sul Lungomare Calvino nell’ultima Sanremo. Cancellara non si scompone nemmeno quando a tre km dall’arrivo, sul lunghissimo rettilineo di Oudenaarde, Vanderbergh tenta a sorpresa un allungo disperato. Lo svizzero lascia a Van Avermaet il compito di chiudere il buco. Alla fine è volata a quattro con un accenno addirittura di surplace come si faceva in pista ai tempi d’oro di Maspes.Vince di potenza Cancellara che entra così nella storia della Ronde. Primo dei tre “Van” sconfitti è Van Avermaet, terzo Vanmarcke, quindi Vanderbergh, un quarto posto che non lenisce la cocente delusione dell’Omega Pharma Quick Step che puntava sul poker di Boonen.