Oramai sono un vero e proprio esercito, circa 25.000 fra itineranti su quattro ruote e gazebo food che ruotano esclusivamente intorno agli eventi. E’ il popolo dello Street Food che occupa un ruolo rilevante nell’economia umana, nella messa in gioco di importanti valori culturali, identitari ed etnici. Spesso, infatti, i prodotti da consumare per strada sono specialità locali o regionali, come nel caso dei pani câ meusa palermitano, il ‘O pere e ‘o musso napoletano, la focaccia messinese o il kalakukko della Regione dei laghi finlandese.
In altri casi, invece, i prodotti non hanno un particolare legame culturale con il territorio in cui vengono offerti, o, pur avendone posseduto uno in passato, non lo conservano più, perché andato oramai perduto a seguito della loro diffusione al di fuori delle zone di origine (come è il caso della pizza e del kebab). In alcuni casi, tuttavia, la diffusione al di fuori dei confini culturali originari, anche ampia, non ne ha cancellato la connotazione etnica e identitaria.
Insomma il Street Food è una realtà gastronomica che in questi ultimi anni ha conquistato livelli di qualità impensabili in passato ed esercita una vera e propria funzione sociale.
E che ben merita una Guida per andare a colpo sicuro a rifocillarsi durante la pausa pranzo all’aperto in alternativa a pizzerie e ristoranti, o per chi vuole concedersi un rapido spuntino nell’arco della giornata.
Agli appassionati di cibo di strada è dedicata la settima edizione della Guida Street Food del Gambero Rosso, realizzata in collaborazione con Theresianer e Zerocinquanta, unica mappa nazionale che orienta i lettori tra le antiche tradizioni gastronomiche italiane e i progetti più innovativi del settore.
“Un fenomeno che non accenna a scemare, anzi: con tutte le vicissitudini di questi ultimi mesi, si può dire che lo street food sia più in forma che mai. Perché? Probabilmente – rispondono i curatori della Guida – la concretezza e il dinamismo del settore hanno reso più facile l’adattamento alle mille restrizioni sanitarie che si sono susseguite causa pandemia. Il cibo di strada è per definizione da asporto, semplice da trasportare e veloce da mangiare, non richiede grandi accortezze e molti contatti, insomma, con i tempi che corrono, quanto mai di attualità. In un momento in cui, poi, si cerca di andare sul sicuro e si ha voglia di conforto, le specialità del cibo di strada, radicatissime nella nostra cultura alimentare, sono una delle scelte vincenti”.
Nelle pagine della guida si trovano in totale circa 600 indirizzi che setacciano, regione per regione, le mille golosità d’Italia. Alcune delle ricette più interessanti vengono raccontate in box con indicazioni su dove gustarle al meglio: dai tortelli alla lastra ai panzerotti, dalla pizza con la mortadella alle panadas sarde.
Tante le novità interessanti dell’ultimo anno – sottolinea Pina Sozio – format nuovi che ibridano il concetto di ristorazione classica (come il drive thru della pizzeria Bob Alchimia a Spicchi di Montepaone, vicino Catanzaro), locali basati su una filiera attenta e solidale (un esempio il super progetto di Cime di Rapa Street Food di Lecce) oppure insegne “etniche” di ottimo livello. Un trend, quest’ultimo, perennemente in crescita in questi anni nelle grandi città
E poi ci sono i grandi cuochi, sempre più coinvolti nel settore: oltre al premio Street Food da Chef – che quest’anno va a Matias Perdomo con il format Empanadas del Flaco, lanciato in piena pandemia – figurano nomi noti che hanno aperto negli ultimi mesi attività dedicate al cibo di strada, da Antonino Cannavacciuolo (con il Banco, dedicato alle fritture napoletane) a Diego Rossi. Oltre a quelli come Moreno Cedroni un vero e proprio precursore con il suo Anikò, il chiosco di Senigallia che ha ormai fatto la storia del cibo di strada “gourmand”.
Per la realizzazione della Guida Street Food, Gambero Rosso è stata supportata da Theresianer e Zerocinquanta espressioni birrarie capaci di affiancare qualsiasi tipo di preparazione, esaltandone di volta in volta caratteristiche e peculiarità.
I CAMPIONI REGIONALI
Valle d’Aosta
Alpanino | AOSTA
Piemonte
Mollica | TORINO
Liguria
O Boteco do Bonde Amarelo | GENOVA
Lombardia
Alvolo Cibi da Strada | PAVIA
Veneto
Amburgheria | MESTRE [VE]
Trentino-Alto Adige
Gusto Giusto | TRENTO
Friuli-Venezia Giulia
Al Ciketo | TRIESTE
Emilia-Romagna
ViaSaffi32 |SANTARCANGELO DI ROMAGNA [RN]
Toscana
Firenzen Noodle Bar | FIRENZE
Marche
Il Chiosco |SAN BENEDETTO DEL TRONTO [AP]
Umbria
Prosciutteria del Corso | SPOLETO [PG]
Lazio
Il Maritozzo Rosso | ROMA
Abruzzo
Venditti Porchetta | LUCO DEI MARSI [AQ]
Molise
Eattico | TERMOLI [CB]
Campania
Sciuè Il Panino Vesuviano | POMIGLIANO D’ARCO [NA]
Puglia
Cime di Rapa Urban Street Food | LECCE
Basilicata
Pier39 | POTENZA
Calabria
BOB Alchimia a Spicchi| MONTEPAONE [CZ]
Sicilia
Umbriaco Tavola Calda e Bottega | ENNA
Sardegna
Cibum | ORISTANO
PREMI SPECIALI
STREET FOOD ON THE ROAD
Mollica’s | TOSCANA
STREET FOOD DA CHEF
MATIAS PERDOMO – EMPANADAS DEL FLACO| Milano