Dopo le auto elettriche, i razzi spaziali e il mondo dei social l’ultima impresa di Elon Musk sono i chip nel cervello. Neuralink, l’azienda di impianti cerebrali del miliardario più chiacchierato di sempre, ha dichiarato giovedì 26 maggio di aver ottenuto l’autorizzazione dalla Food and Drug Administration (FDA) a condurre il primo studio clinico del suo dispositivo sperimentale sugli esseri umani. “Siamo entusiasti di comunicare che abbiamo ricevuto l’approvazione della FDA per avviare il nostro primo studio clinico sull’uomo!”, ha annunciato Neuralink su Twitter, definendolo “un primo passo importante che un giorno permetterà alla nostra tecnologia di aiutare molte persone”.
L’approvazione da parte della Food and Drug Administration statunitense segnerebbe una pietra miliare per l’azienda californiana, che con il sostegno di Musk, ha portato risorse straordinarie e l’attenzione degli investitori in un campo noto come interfaccia cervello-computer, in cui scienziati e ingegneri stanno sviluppando chip elettronici in grado di decodificare l’attività cerebrale e comunicarla ai computer. Finora l’azienda ha condotto ricerche solo su animali e non è chiaro quando potrebbero iniziare le sperimentazioni cliniche sulle persone.
A che scopo Musk sogna di inserire chip nel cervello? Combattere alcune gravi patologie, come il Parkinson o l’Alzheimer ma anche per ripristinare la funzionalità delle persone affette da paralisi e da patologie debilitanti come la sclerosi laterale amiotrofica. Ma non solo. Si punta in futuro a un cervello “computerizzato” e quindi potenziato che potrebbe consentirci di gestire meglio la “società dei robot” verso cui viaggiamo, come lui stesso ha dichiarato lasciando intravvedere scenari inquietanti.
Chip nel cervello: i risultati sugli animali
Più volte, a partire dal 2019, il magnate sudafricano ha detto che la sua azienda di chip cerebrali avrebbe presto ottenuto l’approvazione della FDA per i test sull’uomo. Ma la domanda dell’azienda era stata respinta. Da dicembre scorso, la startup è anche sotto un’indagine federale per la morte di 1500 animali causate dai test. Ma che risultati hanno avuto finora? Chip delle dimensioni di una moneta sono stati impiantati nei crani di maiali e scimmie.
Per esempio, è nota la sperimentazione su Gertrude, presentata da Musk nel 2020. Il maiale ha dato segni di connessione tra gli elettrodi attaccati al suo muso e il pc.
Invece, diverse scimmie sono state in grado di “giocare” ai videogiochi o di “digitare” parole su uno schermo semplicemente seguendo con gli occhi il movimento del cursore.
Chip nel cervello: le sperimentazioni di altre aziende prima di Musk
In realtà aziende come Blackrock Neurotech e Synchron hanno già impiantato i loro dispositivi in esseri umani per studi clinici, e almeno 42 persone in tutto il mondo hanno impianti di computer cerebrali. Tali dispositivi hanno reso possibili imprese che un tempo appartenevano al regno della fantascienza: un uomo paralizzato che ha battuto il pugno a Barack Obama con una mano robotica, un paziente affetto da SLA che digita pensando alla pressione dei tasti, un paziente tetraplegico che riesce a camminare seppur con passo lento ma naturale.
Mentre la maggior parte delle aziende che cercano di commercializzare impianti cerebrali si concentrano su persone con esigenze mediche, Neuralink ha ambizioni ancora più grandi: creare un dispositivo che non solo ripristini le funzioni umane, ma le migliori, come spesso dichiarato dallo stesso Musk con toni anche troppo esaltati: “Vogliamo andare oltre la capacità di un normale corpo umano con la nostra tecnologia”, “Questa tecnologia è talmente sicura che la impianterei sui miei figli”.
Le reazioni
Quando Neuralink ha twittato la notizia, i commenti si sono riempiti di lodi e auguri da una parte, ma anche di critiche e rimproveri dall’altra. In realtà i commenti negativi sono dovuti a un’apparente sfiducia nei confronti di Musk e non della tecnologia stessa.
Ma l’essere visionario e anticonvenzionale alla lunga può portare a deliri di onnipotenza. A dire il vero, il mestiere del miliardario consiste in idee estremamente ambiziose come vivere su Marte, auto a guida autonoma, risolvere il problema del traffico e far sì che le persone su Internet discutano in modo responsabile. Ma queste ambizioni sono state accompagnate anche da diversi fallimenti, come l’esplosione del mega-razzo di SpaceX in aprile (che secondo Musk era un risultato atteso) e lo stallo dei progetti di The Boring Company a Washington D.C. e Los Angeles nel 2021 (per realizzare un sistema di tunnel sotterranei per risolvere il problema del traffico). Senza dimenticare il quasi fallimento di Tesla e SpaceX nel 2008, il suo coinvolgimento in PayPal ed il tweet in cui ha minacciato di ritirare Tesla dalla borsa che è sfociato in una causa legale. A ciò si aggiunge il Guinness World Record per la più grande perdita di patrimonio personale della storia, tanto da fargli perdere il primato di uomo più ricco del mondo.