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Chip e Cina sostengono la Borsa: Stm al top, giù Campari

Listini europei a due velocità, in Svizzera si segnala Geberit. Milano ancora in rialzo, in salita gli energetici con Eni e Saipem. Soffrono le ex Popolari, Intesa ai massimi. Spumeggiante la moda con Moncler e Fila. Telecom in calo mentre è in corso l’incontro tra l’azienda e i sindacati sul piano esuberi-assunzioni

Chip e Cina sostengono la Borsa: Stm al top, giù Campari

Le Borse europee sono in rialzo dopo che la crescita dell’economia cinese, per la prima volta da sette anni, ha accelerato nel 2017, smentendo le aspettative: Il Pil del Paese è cresciuto del 6,8% nel quarto trimestre del 2017, al di sopra delle attese del consenso (+6,7%). L’espansione, nell’intero anno, è stata del 6,9%, in accelerazione dal +6,7% del 2016.

A Milano l’indice Ftse Mib (+0,14%) è in lieve progresso sopra 23.540 punti. In ascesa più robusta Francoforte (+0,3%) e Parigi (+0,2%).

In rosso Madrid (-0,2%). Il nuovo presidente del  è l’indipendentista Roger Torrent, che ha definito anomala la situazione della regione per il commissariamento imposto da Madrid e la detenzione “ingiustificata” o l’esilio di otto deputati secessionisti. Ha chiesto che “la politica torni al centro” durante la nuova legislatura. Londra -0,3%. Cresce la tensione sul fronte della Brexit.

Da segnalare nei listini del Vecchio Continente il balzo della svizzera Geberit (+5%) dopo aver riportato un incremento delle vendite del 3,5% nel 2017.

In Francia, Carrefour (+2%) guida il Cac 40 verso l’alto grazie a vendite migliori delle attese nel quarto trimestre.

A Londra, Whitbread guadagna il 2,3% nonostante difficili condizioni di mercato dopo che una fonte ha detto a Reuters che il più grosso operatore alberghiero britannico sta considerando lo split della sua catena Costa Coffee.

Il dollaro si indebolisce a 1,221 su dollaro. Il quadro macro registra nuove pressioni in vendita sulle obbligazioni. Il rendimento del Treasury decennale tocca i massimi da marzo al 2,60%, il biennale ha sfondato la soglia del 2%.

Nell’Eurozona, il rendimento del Bund decennale tedesco è risalito a 0,58% da 0,55%, Btp a 2,02% da 1,97%. Francia e Spagna hanno collocato stamane bond a medio-lungo termine per un importo complessivo di 12,1 miliardi.

“La grande sfida dell’Italia è ridurre il debito, il 3% di deficit/Pil non è un obiettivo auspicabile se si vuole rafforzare la crescita dell’economia”. Lo ha ribadito il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici.

Entro qualche settimana, scrive Reuters, i rappresentanti della zona euro sono chiamati a individuare un nuovo vice-presidente della Bce, dando il via a un biennio di cambiamenti al vertice dell‘istituto centrale tra cui spicca la successione del presidente Mario Draghi. Il primo a lasciare la sede di Francoforte sarà, a maggio, il vice-presidente Victor Constancio seguito, l‘anno prossimo, dalla presidente del supervisory Board del Ssm Danièle Nouy, dal capo economista Peter Praet, dallo stesso Draghi e dal francese Benoit Coeure. I ministri delle Finanze daranno il via al processo per scegliere il nuovo vice-presidente lunedì prossimo mentre la decisione potrebbe giungere a febbraio.

Petrolio poco sotto i massimi dal 2014 a circa 70 dollari al barile. Salgono o titoli energetici a Piazza Affari sull’onda dei giudizi di Kepler Chevreux. Eni (+0,7%) si rafforza in rialzo a 14,93 euro dopo che il broker ha alzato il giudizio a Buy, portando il target price a 16 euro da 14,50 euro. Saipem (+0,9%): ribadito il giudizio Hold, target price a 4,0 euro da 3,60.

Sono deboli le banche popolari dopo l’incontro di ieri tra i vertici della Vigilanza bancaria europea e le principali banche italiane. Danièle Nouy, la presidente del soggetto deputato alla sorveglianza, non intende concedere sconti sul tema dei crediti deteriorati: sullo smaltimento degli Npl le banche devono fare il massimo sforzo.

Ubi Banca arretra dell’1,9%, Bper Banca -1,9%. Banco Bpm -1,7%. Il Sole24Ore scrive stamattina che la Banca potrebbe imprimere un’accelerazione all’iter della cessione della banca depositaria. La vendita potrebbe generare una plusvalenza di circa 150 milioni di euro.

Intanto Intesa, in rialzo dello 0,2%, si spinge sui massimi degli ultimi due anni. Sale anche Unicredit +0,5%.

In grande evidenza Stm (+1,7%) sotto la spinta dell’indice Sox di Philadephia che rappresenta le principali società dell’industria dei chip, ieri in ascesa del 2,9% a 1.364 punti, livello mai visto nella storia. Stesso dinamismo per il comparto europeo dell’alta tecnologia. A Francoforte, il produttore di chip Infineon (+3,4%) trascina il Dax dopo un upgrade del rating da parte di Goldman Sachs.

Nel resto del listino, Campari -2,5%. Deutsche Bank ha tagliato la raccomandazione a hold. Telecom Italia -0,7%. Oggi l’azienda incontra i sindacati: si discute del piano di riduzione di un quinto del personale. Ieri il consiglio di amministrazione ha riavviato le procedure per la creazione della joint venture con Vivendi.

Deboli le utilities dopo il giudizio di Ubs: sia Snam (-1,3%) che Terna (-1,2%) sono “sell” da “neutral”.

Nel lusso sale Moncler (+1%), promossa da Rbc, scende Ferragamo (-1%), bocciata da JPMorgan. Continua la marcia di Fila (+2,2%) ai massimi di sempre.

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