Chiara Ferragni si scusa per “l’errore di comunicazione” sul pandoro Balocco. In un mondo in cui fama e anonimato coesistono, l’arte di chiedere scusa e cercare di rimediare agli errori è una lezione preziosa che vale per tutti, ma a volte non è sufficiente. L’influencer italiana, al centro delle polemiche dopo la multa da oltre un milione di euro dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per la pubblicità ingannevole del pandoro “solidale” Balocco, si è cosparsa il capo di cenere davanti ai suoi (quasi) 30 milioni di follower. Lo ha fatto, ovviamente, attraverso un video postato sui suoi canali social, rompendo così un silenzio durato quattro giorni. “Sono sempre stata convinta che chi è più fortunato ha la responsabilità morale di fare del bene. Questo è quello che insegniamo ai nostri figli. Gli insegniamo anche che si può sbagliare, e che quando capita bisogna ammettere, e se possibile, rimediare e farne tesoro”. Ma non finisce qui. Bufera anche sulle uova di Pasqua con Dolci Preziosi.
Perché Chiara Ferragni ha chiesto scusa? E cosa ha detto?
Chiara Ferragni è accusata di aver pubblicizzato il “pandoro griffato”, suggerendo erroneamente che l’acquisto avrebbe contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. In realtà, solo la società Balocco ha effettuato una donazione di 50mila euro all’ospedale, alcuni mesi prima del lancio del Pandoro. Così l’Antitrust ha multato l’influencer con oltre 1 milione e l’industria dolciaria con altri 420 mila euro.
“Chiedere scusa e dare concretezza a questo mio gesto: devolverò 1 milione di euro al Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini. Lo faccio pubblicamente perché mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione. Un errore di cui farò tesoro in futuro, separando completamente qualsiasi attività di beneficenza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali. Perché anche se il fine ultimo è buono, se non c’è stato un controllo sufficiente sulla comunicazione, può ingenerare equivoci”. Poi spiega di voler impugnare il provvedimento dell’Agcm, che a suo dire è “sproporzionato e ingiusto”, sottolineando la sua “buona fede”. In ogni caso “se la sanzione definitiva dovesse essere, come spero, inferiore a quella decisa dall’Agcm, la differenza verrà aggiunta al milione di euro”.
Chiara Ferragni si scusa per il pandoro Balocco: le polemiche
La voce rotta dall’emozione, il look informale e il riferimento ai figli sono stati interpretati da molti come una strategia d’immagine calcolata. La decisione di donare un milione di euro all’ospedale è stata apprezzata da alcuni, ma altri la vedono come un tentativo di mitigare il danno reputazionale. La complessità di gestire la crisi d’immagine in un mondo basato sull’immagine è evidente, con il pubblico diviso tra apprezzamenti e dubbi sulla sincerità delle scuse di Ferragni.
E questo si è tradotto in una perdita di follower. Secondo le statistiche, prima del caso Balocco, l’imprenditrice italiana aveva 29.732.266 seguaci, mentre in questi giorni il numero è sceso a 29,6. Una goccia nel mare, certo. Ma per chi basa il proprio business sul consenso popolare è un segnale di cui tenere conto. Le scuse di Chiara Ferragni su Instagram, basteranno per placare la tempesta di critiche e farle riottenere i suoi follower?
Botta e risposta tra Giorgia Meloni e Fedez
Il clamore intorno al “caso Balocco” va oltre il semplice contenzioso tra un’azienda e un’autorità. Coinvolge questioni culturali, sociologiche e, non da ultimo, politiche, come dimostrato dalla frecciatina poco velata della premier Giorgia Meloni a Atreju. “Il vero modello da seguire non sono gli influencer che fanno soldi a palate indossando degli abiti o mostrando delle borse, facendo da eco al design o addirittura promuovendo carissimi panettoni con i quali si fa credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo serve solo a pagare cachet milionari”. A difendere la giovane influencer il marito Fedez che ha chiesto a Meloni se sia a conoscenza del fatto che alcuni membri del suo governo, indagati per reati gravi e responsabili di azioni controversie come fermare i treni come se fossero taxi, quando sbagliano, chiedono scusa e pagano di tasca propria.
Non solo, anche Striscia La Notizia è entrata “a gamba tesa” sul caso con la consegna del Tapiro d’oro da parte dell’inviato Valerio Staffelli.
“il caso Balocco” ci insegna che nessuno è perfetto, anche se ci si è impegnati ad esserlo, in un mondo in cui l’immagine è il pilastro fragile su cui si costruisce la percezione pubblica.
Chiara Ferragni: dopo il pandoro è polemica anche sulle uova di Pasqua
Chiara Ferragni avrebbe realizzato sponsorizzazioni simili a quelle del pandoro Balocco nel 2021 e 2022, questa volta per le uova di Pasqua di Dolci Preziosi. Nonostante la comunicazione affermasse che le uova avrebbero sostenuto il progetto benefico “I Bambini delle Fate”, sembra che la donazione effettuata dall’azienda sarebbe stata di 36 mila euro in due anni, mentre Ferragni avrebbe incassato 1,2 milioni di euro per la cessione della sua immagine. A sciogliere i nodi sulle iniziative di beneficienza di Chiara Ferragni ci pensa Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano, dopo aver sentito il proprietario di Dolci Preziosi Franco Antonello che ha confermato l’assenza di correlazione tra le vendite e la donazione, come invece la comunicazione dell’influencer avrebbe lasciato intendere, ma ha anche sottolineato che la somma donata per scopi sociali è notevolmente inferiore al compenso della Ferragni.