Inizia una nuova era in Banca d’Italia. Dopo 12 anni alla guida di via Nazionale, Ignazio Visco lascia il timone a Fabio Panetta, il cui incarico alla guida della banca centrale nazionale inizia ufficialmente oggi, mercoledì 1° novembre.
Panetta rientra dunque in quella che è stata la sua casa per oltre trent’anni. A lui, che chi lo conosce descrive come “un politico pragmatico”, spetterà l’arduo compito di guidare la Banca d’Italia in un contesto finanziario, economico e geopolitico molto difficile, salvaguardando parallelamente l’indipendenza dell’istituzione dai tradizionali tentativi d’incursione della politica e indicando la nuova via da seguire. Se in continuità o discontinuità rispetto al passato (e a quale passato) sarà tutto da vedere.
Carlo Azeglio Ciampi, Antonio Fazio (di cui era considerato un fedelissimo), Mario Draghi e Ignazio Visco sono infatti i quattro governatori a cui è legata la carriera di Fabio Panetta, entrato in Banca d’Italia a soli 26 anni e uscito dalla porta principale solo per andarsi a sedere nel board della Banca Centrale Europea.
Adesso, Panetta torna in via Nazionale e lo fa dalla porta principale per ricoprire la carica di Governatore.
Chi è Fabio Panetta, il nuovo Governatore della Banca d’Italia
Sessantaquattro anni, romano, Fabio Panetta si è laureato in Economia e Commercio alla Luiss nell’82 per poi conseguire il Master of Science in Monetary Economics presso la London School of Economics e un PhD in Economics and Finance sempre alla London Business School.
Poco dopo, è il 1985, Panetta inizia a lavorare all’interno della Banca d’Italia. All’epoca il Governatore era Carlo Azeglio Ciampi e il suo primo incarico è alla direzione monetaria e finanziaria della Banca, di cui diviene capo nel 1999.
Un altro salto arriva nel 2007, quando diventa capo del servizio studi di congiuntura e politica monetaria, ruolo che mantiene fino al 2011. Nel frattempo sulla poltrona di Governatore si sono succeduti Fazio, Draghi e Visco. Del primo è uno stretto collaboratore, il suo sherpa alle riunioni della Bce, incarico che ricopre anche con Madrio Draghi.
Nel 2011 Panetta viene nominato direttore centrale per il coordinamento della partecipazione della Banca d’Italia all’Eurosistema, e dal 2010 al 2012 è anche direttore responsabile del rapporto sulla stabilità finanziaria.
Dall’8 ottobre 2012 al 9 maggio 2019, sotto Visco, ricopre l’incarico di vice-direttore generale della Banca d’Italia e nel frattempo svolge incarichi e rappresenta via Nazionale in diverse istituzioni internazionali come l’Ocse, il Fondo Monetario Internazionale, la Bce e la Banca dei regolamenti internazionali.
L’ascesa verso il vertice di Bankitalia continua nel 2019, quando tra maggio e dicembre, nominato da Visco, ricopre il ruolo di direttore generale, la seconda carica più importante della banca.
Dopo soli sei mesi, nel gennaio 2020 vola da Roma a Francoforte, diventando membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea, incarico che lascia proprio per tornare in Bankitalia.
Lo scorso anno il suo nome era circolato al momento della formazione del governo Meloni come possibile ministro dell’Economia. Panetta però ha rifiutato, forse proprio per la volontà di puntare alla guida della Banca d’Italia, destinata a liberarsi con la fine del mandato di Visco, scaduto il 31 ottobre di quest’anno.
È anche autore di numerose ricerche in economia finanziaria e monetaria apparse su riviste scientifiche internazionali, quali The American Economic Review, European Economic Review, The Journal of Finance, Journal of Money, Credit and Banking, Journal of Banking and Finance, Economic Notes, Moneta e Credito, Giornale degli economisti.
Fabio Panetta alla Bce
Esperto di banche e finanza, alla Bce Panetta si occupa in particolare del progetto dell’euro digitale, entrato nella sua seconda fase di sviluppo e da lui definito come un “passo necessario per il futuro del sistema monetario” e come un beneficio “sia per le imprese che per i cittadini”. Martedì, mentre salutava i suoi colleghi del board, nel suo saluto ai colleghi ha parlato proprio dell’euro digitale, rimarcando la necessità di “fornire ai cittadini un’alternativa sicura e facilmente accessibile, che renda i pagamenti transfrontalieri più economici, più veloci e più trasparenti”.
A lui, insieme a Visco, è toccato anche l’arduo compito di lottare contro “i falchi” della Banca Centrale Europea in questo periodo di aumenti dei tassi d’interesse volti a tentare di riportare l’inflazione sotto il target del 2%. La colomba Panetta ha più volte invitato i suoi colleghi alla “prudenza”, puntando sulla “persistenza” dei tassi agli attuali livelli piuttosto che su un continuo aumento.
Fabio Panetta, la prima scelta: la nomina del vice direttore generale
La prima decisione che Panetta sarà chiamato a prendere riguarderà la nomina del vice direttore generale che succederà a Piero Cipollone, chiamato a sua volta a sostituire il nuovo governatore di Bankitalia al comitato esecutivo della Bce.
La nomina è deliberata dal Consiglio superiore su proposta del governatore, ed è soggetta all’approvazione del capo dello Stato previa delibera del Consiglio dei ministri.
La scelta dovrebbe arrivare già a novembre e secondo le indiscrezioni in corsa ci sarebbero pezzi da novanta del calibro di Sergio Nicoletti Altimari, attuale numero uno del dipartimento Economia e statistica, Luigi Cannari, capo dei Sistemi di pagamento, Magda Bianco, capo del Servizio Tutela dei clienti e antiriciclaggio della Vigilanza bancaria e finanziaria e Luca Trequattrini, a lungo capo di gabinetto del direttorio e funzionario generale e responsabile per l’etica e la prevenzione della corruzione della Banca d’Italia.