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Cherry Bank chiude il 2024 in forte crescita: utile netto di 30,1 milioni e consolidamento strategico

Imagoeconomica

Il 2024 si conferma un anno di crescita importante per Cherry Bank, che chiude l’esercizio con un utile netto di 30,1 milioni di euro e un margine di intermediazione di 182,6 milioni, in aumento dell’86,4% rispetto all’anno precedente. Al netto di componenti straordinarie, l’utile normalizzato si attesta a 41 milioni di euro (+17,1% YoY), dimostrando la resilienza del modello di business anche in un contesto macroeconomico sfidante.

Il Total Capital Ratio (TCR) sale al 17,4% e il ROE raggiunge il 16,75%, mentre il patrimonio netto cresce del 17,8%, arrivando a 194,5 milioni. La banca continua così il suo percorso di consolidamento, rafforzando la propria posizione sul mercato.

Espansione della base clienti e integrazione bancaria spingono l’attivo

Al 31 dicembre 2024, il totale attivo supera i 4,4 miliardi di euro, trainato dalla crescita dei crediti verso clientela (+34,3%, per un totale di 2,8 miliardi) e da una raccolta in aumento del 21,9%, che raggiunge i 3,1 miliardi. Particolarmente significativa è la componente vincolata, favorita dai canali digitali attivi sia in Italia che in Germania.

Il margine di intermediazione beneficia anche del rendimento del portafoglio titoli (58,2 milioni di euro) e degli interessi attivi su finanziamenti, oltre al contributo della negoziazione dei crediti fiscali. I costi operativi, pari a 123,6 milioni, riflettono l’espansione del perimetro aziendale e l’integrazione con Banca Popolare Valconca, ma sono bilanciati da investimenti strategici in tecnologia e formazione.

“Questi risultati – commenta l’ad Giovanni Bossi – sono la base su cui costruiamo un polo bancario moderno, resiliente e sostenibile, capace di rispondere in modo efficace alle esigenze dell’economia reale, dalle famiglie alle imprese.”

Operazioni straordinarie e Piano Strategico 2025–2027

Nel 2024, la banca è rientrata tra i soggetti obbligati alla rendicontazione di sostenibilità prevista dalla direttiva europea CSRD. Ha quindi avviato il percorso di adeguamento agli standard ESRS, registrando un Green Asset Ratio (GAR) dello 0,15% (stock) e 0,17% (capex).

Tra i fatti rilevanti del 2024:

  • L’assunzione della qualifica di emittente strumenti finanziari diffusi dopo la fusione con Banca Popolare Valconca.
  • L’ingresso nel capitale di Banca Macerata con una partecipazione del 9,6%.
  • Il lancio del veicolo di investimento “Cherry Blossom”, prima iniziativa della Divisione Alternative Investments.
  • L’approvazione del nuovo Piano Strategico 2025–2027, che prevede l’evoluzione verso un modello di full-service banking.

A conferma della volontà di rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale, il CdA ha proposto di destinare l’intero utile 2024 a riserva, in linea con la strategia delineata.

Chi è Cherry Bank

Guidata da Giovanni Bossi, Cherry Bank è una realtà bancaria italiana con un’impronta full-service, organizzata in due grandi aree: Relationship Bank e Corporate & Investment Banking. Con circa 600 dipendenti, la banca opera in sei regioni italiane e si distingue per un approccio integrato verso privati, imprese e investitori istituzionali.

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Categories: Economia e Imprese