La cessione del Chelsea al consorzio statunitense Boegly-Clearlake è ufficialmente compiuta: a confermarlo è stato questa mattina il governo britannico dopo che ieri erano circolate voci di un possibile slittamento del takeover con conseguente rischio per l’iscrizione del club alla prossima Premier League.
Tramite un comunicato le massime autorità di Londra hanno dichiarato che “sono pronte a rilasciare le necessarie autorizzazioni per convalidare la vendita” al consorzio guidato da Todd Boehly.
L’attuale proprietario del club, Roman Abramovich, è uno degli oligarchi vicini a Vladimir Putin ed è dunque soggetto a sanzioni da parte del governo britannico. A marzo, subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il magnate aveva messo in vendita il club londinese.
Un portavoce del governo ha dichiarato: “In seguito ad accurati accertamenti (legali e contabili, ndr), possiamo essere certi che dell’intero ricavato della vendita del Chelsea non potrà beneficiare Roman Abramovich o nessun altro individuo colpito da sanzioni. Ora possiamo cominciare a lavorare per assicurare che il profitto generato dalla cessione venga destinato ad un ente benefico che si occupa delle vittime della guerra in Ucraina”.
“Siamo certi che i proventi della vendita non andranno a beneficio di Roman Abramovich o di altri individui soggetti a sanzioni”, ha confermato il ministro britannico dello Sport, Dorries su Twitter. “Date le sanzioni che abbiamo imposto a coloro che sono legati a Putin e alla sanguinosa invasione dell’Ucraina, il futuro a lungo termine del club può essere garantito solo da un nuovo proprietario”, ha continuato il ministro.
Il Chelsea passa dunque nelle mani del consorzio Boegly-Clearlake, che all’inizio del mese ha concordato l’acquisizione del Chelsea per 4,25 miliardi di sterline, 5 miliardi di euro.