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Champions, volata a 4: la Roma batte la Juve, ora tocca all’Inter

Volata a quattro per gli ultimi due posti di Champions – La Roma supera per 2 a 0 la Juve e si porta sotto ma stasera l’Inter può recuperare il terzo posto se batte la Cenerentola Chievo

Champions, volata a 4: la Roma batte la Juve, ora tocca all’Inter

E adesso è vera bagarre-Champions! La vittoria della Roma sulla Juve ingarbuglia ulteriormente una corsa già complicata di suo, con ben quattro squadre a contendersi due posti nell’Europa che conta, il tutto nello spazio di 3 punti. “Tanti” infatti ne passano dall’Atalanta terza ai giallorossi sesti, anche se è bene sottolineare che l’Inter deve ancora giocare la sua partita: questa sera contro il Chievo (ore 21) però non saranno ammessi errori, pena rischiare di ribaltare le gerarchie finali. Là davanti hanno vinto tutti, compreso il Napoli di Ancelotti (2-1 sulla Spal, gol di Allan e Mario Rui per gli azzurri, Petagna su rigore per i ferraresi) che però non si giocava nulla di importante. Lo stesso discorso vale anche per la Juve, da tempo già matematicamente campione e per questo molto più abbordabile di qualche settimana fa.

Il problema (per gli altri, s’intende) è che il calendario l’ha messa di fronte a tutte le squadre che lottano per la Champions, eccezion fatta per il Milan, l’unica ad avere la sfortuna di averla affrontata quando i punti pesavano anche per lei. Il risultato è che, dal giorno del tricolore, i bianconeri non hanno più vinto una partita, pareggiandone due (Inter e Torino) e perdendo quella di ieri in casa della Roma.

Domenica prossima toccherà all’Atalanta e sono in molti, in giro per l’Italia, a fare gli scongiuri e ad augurarsi di rivedere la Signora cannibale di un tempo. “Queste partite non valgono più perché la squadra ha vinto il campionato da quattro domeniche – ha però glissato Allegri. – Se questa avesse avuto un valore, Chiellini quella palla l’avrebbe mandata in tribuna invece di fare il pallonetto che poi ha innescato il primo gol… Ad ogni modo abbiamo anche giocato bene, solo che nel primo tempo, quando la nostra supremazia è stata schiacciante, non siamo stati bravi a concretizzare”. Insomma, chi si aspetta una Juve in stile Conte (l’ultimo scudetto fu caratterizzato dal record di punti) resterà deluso, certo però che non sempre si troveranno portieri in stato di grazia come il Mirante di ieri.

Perché la Signora ha effettivamente giocato un ottimo primo tempo e solo i miracoli dell’estremo difensore giallorosso (su Cuadrado e due volte su Dybala) le hanno impedito di chiudere in vantaggio. Sarebbe stata, probabilmente, una botta molto forte per una Roma in palese difficoltà, invece il risultato è rimasto in bilico e nella ripresa sono venute fuori le maggiori motivazioni.

Al 79’ Florenzi ha trovato l’1-0 con un tocco morbido a battere Szczesny, dopodiché Dzeko, in pieno recupero (92’), ha fissato il punteggio sul 2-0 sfruttando al massimo un contropiede di Under. I giallorossi portano così a casa una vittoria importantissima, anche se domenica prossima dovranno appellarsi proprio alla Juve (e il discorso vale anche per il Milan) affinché batta l’Atalanta e rimetta in discussione il suo posto in Champions. “Sono soddisfatto, c’è voluto un grande Mirante a tenerci in partita, ha fatto grandi cose – il commento di Ranieri. – Ora dobbiamo continuare a crederci, non dipende da noi ma abbiamo il dovere di arrivare in fondo con la coscienza a posto”. Ma le emozioni della 36esima giornata, come detto in precedenza, non sono ancora finite.

Inter-Chievo mette in palio punti pesantissimi per la lotta alla Champions, che vede i nerazzurri ancora clamorosamente coinvolti. I risultati del weekend hanno fatto sì che Spalletti perdesse il terzo posto e si vedesse circondato da quinta e sesta, ragion per cui vincere a San Siro diventa assolutamente fondamentale. Sulla carta, evidentemente, non dovrebbe esserci partita: il Chievo già ultimo e retrocesso non è certo uno scoglio insormontabile. Prenderlo sotto gamba però potrebbe essere rischioso, come dimostra il precedente della Lazio, che deve a quella sconfitta pre pasquale il motivo principale del suo addio alla Champions. E poi i nerazzurri non stanno certo attraversando un periodo brillante, specialmente in casa, dove la vittoria manca addirittura dal 10 marzo (2-0 sulla Spal).

Spalletti sa di giocarsi molto, anche se i rumors danno il suo esonero già sicuro e questo indipendentemente dal piazzamento finale. “Tutto ciò non sposta di un millimetro il mio obiettivo – ha replicato il tecnico in conferenza stampa. – Per noi c’è solo una strada, ovvero vincere tutte le partite che ci restano. Ad ogni modo se i giornali più importanti scrivono da mesi che non sarò più qui avranno i loro “Robert Redford” motivi…”. Il riferimento alla gola profonda del caso Watergate, interpretato nel celebre film proprio dall’attore in questione, non è ovviamente casuale e conferma come all’Inter, al di là delle dichiarazioni di facciata, ci siano tante questioni aperte. Ad ogni modo c’è prima una partita da giocare e, possibilmente, vincere: Spalletti la affronterà con il consueto 4-2-3-1 con Handanovic in porta, Cedric, Miranda, Skriniar e Asamoah in difesa, Borja Valero e Gagliardini a centrocampo, Politano, Nainggolan e Perisic alle spalle dell’unica punta Icardi. Di Carlo risponderà con un 3-4-1-2 che vedrà Semper tra i pali, Andreolli, Cesar e Barba nel reparto arretrato, Depaoli, Hetemaj, Rigoni e Jaroszynski in mediana, Vignato a supporto della coppia d’attacco formata da Meggiorini e Stepinski.

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