La corsa Champions si riapre. Il passo falso della Lazio in casa contro l’Atalanta fa sì che l’Inter, vittoriosa in quel di Udine, possa tornare concretamente a sperare nel sorpasso, tanto più alla luce di un calendario che culminerà proprio con lo scontro diretto dell’ultima giornata.
Quasi fatta invece per la Roma, che col successo di Cagliari blinda il terzo posto ed è a soli 3 punti dalla qualificazione matematica: se non arriveranno contro la Juve ci sarà sempre il match contro un Sassuolo già salvo e dunque relativamente tranquillo.
Tutto il contrario di ieri insomma, quando di fronte c’era una squadra terzultima in classifica e dunque affamatissima di punti. Terzo peggior attacco (il Cagliari) contro terza miglior difesa (la Roma): sulla carta partita da pochi gol e in effetti ne è bastato solo uno (Under al 15’) per portare i tre punti nella Capitale.
Guai però a pensare che sia stato facile, anzi basti dire che il man of the match si è rivelato essere Alisson, ancora una volta decisivo con le sue parate. Miracolo su un quasi autogol di Bruno Peres e su un Sau lanciato a rete: brasiliano sugli scudi insomma, e quando non ci è arrivato lui ci ha pensato il Cagliari a gettare alle ortiche il pareggio, specialmente con lo sciagurato Farias. Serata di sofferenza ma anche di soddisfazioni: i 3 punti raccolti valgono un bel pezzo di Champions League.
“Faccio i complimenti agli avversari per la prestazione, anche se noi non eravamo al massimo – le parole di Di Francesco – Ora vogliamo chiudere la corsa e ci proveremo già con la Juventus, nessuno di noi giocherà mai per il pareggio ma solo per vincere”.
Roma che dunque si “sfila” dalla bagarre, proprio quella in cui è rientrata a pieno titolo l’Inter che torna così ad essere padrona del suo destino: con 6 punti nelle prossime due, infatti, sarà Champions League. Certo, l’ultima sarà lo scontro diretto con la Lazio in quel di Roma, non proprio una passeggiata, ma per come si erano messe le cose il solo fatto di potersela giocare è già un successo.
Serviva un aiuto dall’Atalanta ed è arrivato, prima però era necessario fare 3 punti a Udine altrimenti tutto sarebbe stato inutile. Detto-fatto: l’Inter s’è letteralmente divorata la squadra di Tudor con una prestazione di alto livello, figlia di idee, concentrazione e voglia di vincere. Il 4-0 della Dacia Arena non lascia nessun dubbio: gli uomini di Spalletti vogliono la Champions e sono pronti a giocarsela fino alla fine.
Per avere ragione dell’Udinese è stato sufficiente il primo tempo, con i nerazzurri capaci di segnare tre gol con Ranocchia (13’), Rafinha (43’) e il solito Icardi (45’): la ripresa s’è così trasformata in un allenamento anche perché i friulani sono rimasti in 10 (espulso Fofanà al 49’) e la rete di Borja Valero (71’) è servita solo per arrotondare il tabellino.
“Siamo ancora convinti di poter arrivare in Champions – il pensiero di Spalletti – Abbiamo il dovere di finire bene e mantenere questo livello anche per le prossime due partite, siamo cresciuti molto e ai ragazzi posso solo fare i complimenti”.
A rendere positiva la domenica nerazzurra, oltre alla vittoria di Udine, c’è stato poi il pareggio tra Lazio e Atalanta, risultato che permette di rimettere nel mirino proprio la squadra di Inzaghi, ora a soli due punti e da affrontare nello scontro diretto.
L’1-1 dell’Olimpico (reti tutte nel primo tempo col vantaggio di Barrow al 2’ e il pari di Caicedo al 24’) ha mostrato tutta la stanchezza dei biancocelesti, costretti a finire la stagione senza Immobile, Radu, Parolo e Luis Alberto, uscito per un problema muscolare. Problemi a non finire dunque per Inzaghi, che però non vuole mollare il sogno Champions proprio adesso.
“Avremmo voluto vincere ma tutto sommato cambia poco – il commento del tecnico – Abbiamo incontrato una squadra molto in forma e che, ai punti, avrebbe meritato anche qualcosa in più di noi. È normale essere preoccupati dagli infortuni ma sapevo fin dall’inizio che avremmo dovuto lottare fino alla fine, il nostro sogno continua”.