Niente miracolo, solo tanti, troppi, rimpianti. Il match del Bernabeu è finito esattamente come quello dell’Olimpico ma questo 2-0, se possibile, sta ancora più stretto ai giallorossi, più volte vicini, anzi vicinissimi, a quel vantaggio che avrebbe, forse, potuto cambiare la storia della qualificazione.
Ai quarti va il Real Madrid con 4 gol segnati e 0 subiti, un dato che farebbe pensare a un doppio confronto senza storia e che invece è più bugiardo che mai. Le 5 occasionissime (!) sprecate sullo 0-0 gridano vendetta, ecco perché questa volta, indipendentemente dal blasone dell’avversario, non è proprio il caso di vedere il bicchiere mezzo pieno.
“Parlare di prestazione positiva dopo un’eliminazione mi mette l’angoscia – ha confermato Spalletti nella sala stampa del Bernabeu. – Potevamo fare di più, dobbiamo ancora crescere tanto sotto il profilo del carattere e della mentalità. Penso che la testa sia fondamentale per puntare a grandi traguardi: quando vedo i volti tranquilli dei giocatori dopo una sconfitta mi viene un senso di malessere”.
Durissimo il tecnico giallorosso, forse troppo vista la partita dei suoi su quello che, comunque, rimane uno dei templi del calcio mondiale. Ma il famoso “miedo escenico”, questa volta, non si è proprio visto se non, forse, al momento di calciare in porta. La prima palla gol per riaprire i giochi è arrivata al 14’ con Dzeko ma il bosniaco, in perfetta linea con quanto fatto finora, se l’è mangiata malamente.
Poi è stato il turno di Salah, addirittura due volte solo davanti a Navas, senza dimenticare Florenzi e Manolas: una serie di occasioni incredibili, tutte gettate alle ortiche. Tanta grazia non poteva restare impunita, non al cospetto di un Real Madrid che sarà anche in fase calante (con questa difesa sarà difficile andare lontano) ma ha pur sempre gente come Cristiano Ronaldo.
Il portoghese, dopo aver scaldato i guanti di Szczesny nel primo tempo, ha chiuso le speranze giallorosse al 64’ con un gol da centravanti vero. E quando al 68’ James Rodriguez ha segnato il 2-0 in molti hanno temuto la valanga blanca, un po’ come a novembre sul campo del Barcellona.
Sarebbe stato troppo e, per fortuna, la sconfitta ha mantenuto dimensioni accettabili, certo però resta il rammarico per non aver lottato un po’ di più. Un gol, infatti, avrebbe rimesso tutto in discussione e, alla luce delle occasioni avute, segnarlo era quasi un obbligo.
“Dobbiamo renderci conto della grande possibilità che abbiamo sprecato – ha proseguito Spalletti. – Potevamo entrare nella storia ma purtroppo non siamo ancora pronti mentalmente”. Lui, dalla sua panchina, l’ha capito prima dei suoi giocatori. Se se ne renderanno conto anche loro, forse, il futuro potrà essere molto più ricco di soddisfazioni.