Terza coppa in tre anni, quarta negli ultimi cinque, terza in tre stagioni sulla panchina del Real Madrid. E dopo il gol da antologia di Cristiano Ronaldo contro la Juventus, stavolta sale in cattedra Gareth Bale: rovesciata spettacolare per il 2-1 e sinistro da fuori (con la complicità del portiere del Liverpool Karius, colpevolissimo anche sull’1-0 di Benzema) a chiudere la pratica. A Kiev il Real Madrid batte il Liverpool per 3-1 e vince la sua 13esima Coppa dei Campioni. Nella storia ci entra soprattutto Zinedine Zidane, capitato sulla panchina dei blancos quasi per caso, e in tre stagioni mai eliminato dalla massima competizione europea. L’ha sempre vinta, tre volte su tre.
Tre come i gol rifilati al Liverpool, che parte bene ma poi resta orfano della star Salah (messo fuori gioco da una giocata scorretta di Sergio Ramos, non sanzionata dall’arbitro). Il primo tempo finisce 0-0 ma si capisce che l’uscita di scena dell’ex romanista ha inesorabilmente cambiato l’inerzia, soprattutto psicologica della gara. Ne risente soprattutto il portiere Karius, regalando letteralmente il vantaggio a Benzema con un rilancio da comiche. Dopo pochi minuti arriva il pareggio di Mané, uno dei migliori dei suoi. Poi la perla di Bale: rovesciata nell’angolino e partita quasi chiusa, di fatto. La chiusura definitiva la regala ancora una volta l’estremo difensore degli inglesi, che fa davvero una figuraccia in questa finale. Per Klopp è la seconda finale di Champions League persa, dopo quella del 2013 quando, alla guida del Borussia Dortmund, fu battuto dal Bayern Monaco nel derby tedesco.