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Champions, per Inter e Napoli una notte magica

Inter FC on Twitter

Una notte trionfale. Inter e Napoli archiviano il mercoledì di Champions con due vittorie importantissime, rilanciando prepotentemente le rispettive chance di qualificazione agli ottavi. Il discorso vale in particolar modo per gli azzurri, che grazie al successo di Salisburgo si portano a + 4 proprio sugli austriaci, oltretutto mantenendo il primo posto nel girone, ma anche i nerazzurri danno una bella scossa alla classifica, tornata ora in linea con l’obiettivo.

“Dovevamo vincere per restare vivi e l’abbiamo fatto anche in maniera decisa – l’analisi di Conte. – L’anno scorso hanno lavorato tanto insieme a Spalletti per arrivare in Champions e bisognava fare di tutto per continuare questo sogno. Ora andremo a Dortmund, sappiamo che sarà dura ma anche che potremo giocarcela. Adesso però bisogna recuperare, fra nemmeno tre giorni dobbiamo giocare con il Parma, che sta molto bene. Non c’è tempo per godersi nulla”.

Una piccola bugia a fin di bene, perché anche lui sa perfettamente quanto contasse questa sfida. A San Siro si giocava una sorta di dentro o fuori, con i nerazzurri obbligati a battere il Borussia Dortmund per non dire addio alla coppa più prestigiosa già ad ottobre. Partita carica di pressione insomma, affrontata nel miglior modo possibile sin dall’inizio.

L’Inter infatti ha saputo colpire molto presto con Lautaro Martinez (22’), bravissimo nel controllare il lancio di De Vrij e spedire alle spalle di Burki, mettendosi così nella condizione di aspettare l’avversario per poi colpirlo in contropiede. Era questo il piano di Conte, consapevole di non poter chiedere di più a una squadra limitata dagli infortuni, ma anche dei punti deboli del Borussia, decisamente più bravo ad attaccare (anche se ieri mancavano elementi importanti) che a difendere.

Il gol in apertura ha agevolato le cose, il resto lo hanno fatto il solito mix di grinta e organizzazione tattica, oltre che un grande Handanovic. Il portiere sloveno è stato chiamato in causa solo due volte, ma decisamente importanti: le sue parate su Sancho al 46’ e su Brandt al 64’ hanno contribuito in maniera fondamentale alla conquista dei 3 punti. Da sottolineare poi la mossa al minuto 57’: fuori “mister 65 milioni” Lukaku, dentro il 17enne Esposito, diventato così il più giovane interista a debuttare in Champions dai tempi di Bergomi.

Un azzardo? Nemmeno per sogno. Il ragazzino è entrato come una furia, tanto da guadagnarsi un rigore dopo aver bruciato Matts Hummels, non proprio l’ultimo arrivato. Peccato che Lautaro Martinez se lo sia fatto parare da Burki (81’), costringendo l’Inter a rimandare l’urlo liberatorio di qualche minuto. Perché all’89’, su contropiede innescato da Brozovic, è stato Candreva a far esplodere San Siro, ufficializzando un successo che rimette la Milano nerazzurra in corsa per gli ottavi, in attesa del ritorno a Dortmund del prossimo 5 novembre.

Quella sera ci sarà anche Napoli-Salisburgo e chissà che Ancelotti non possa festeggiare la matematica qualificazione agli ottavi con due turni d’anticipo. Eventualità figlia della vittoria di ieri, pesantissima ai fini di una classifica che vede ora gli austriaci, senza dubbio i più accreditati al ruolo di guastafeste, staccati di ben 4 punti, oltretutto senza più il bonus della partita in casa.

Non è stata una serata facile per gli azzurri, anzi per lunghi tratti è stato il Salisburgo a giocare meglio e creare di più, facendo tremare spesso e volentieri la porta di Meret. Ma Ancelotti, navigatore espertissimo degli agitati mari europei, sapeva che gli austriaci avrebbero combattuto con la guardia abbassata, ecco perché ha scelto di lasciare fuori sia Milik che Llorente e affidarsi ai piccoletti Lozano e Mertens, decisamente meno inquadrabili dal radar difensivo impostato da Marsch.

E se il messicano ha ancora una volta deluso, il belga è stato semplicemente superlativo segnando due gol (17’ e 64’) e facendo l’assist per il terzo. Quello lo ha invece siglato Insigne (73’), entrato poco prima al posto dello spento Lozano, zittendo la Red Bull Arena e tutti i suoi numerosi detrattori: l’abbraccio con Ancelotti, in questo senso, vale più di mille parole. Altro da segnalare? Le solite grandi parate di Meret, un Koulibaly ancora una volta al di sotto delle aspettative e l’attaccante norvegese del Salisburgo Haaland, giovane 19enne autore di una doppietta (40’ su rigore e 72’ di testa) di cui sentiremo parlare molto.

“Sapevamo che per vincere qui servivano sacrificio e personalità, ho avuto risposte importanti – il commento di Ancelotti. – Sono felice perché abbiamo dimostrato di essere competitivi, anche con chi, come Luperto, aveva giocato meno di altri. E poi è stata una grande serata per Mertens, ma anche per Insigne: a Lorenzo avevo predetto che sarebbe stato decisivo…”. Appuntamento al prossimo 5 novembre, con la certezza, per Inter e Napoli, di potersi davvero giocare la qualificazione agli ottavi.

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