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Champions, Napoli e Lazio ribaltano tutto e il Milan trema

SSC Napoli

Tutto ribaltato. Le vittorie di Napoli e, soprattutto, Lazio, fanno sì che la classifica subisca un clamoroso scossone, con il Milan che scende dal terzo al quinto posto. Già, perché ora a quota 66 ci sono i rossoneri, gli azzurri e la Juventus: con 3 squadre a pari punti si guarda la differenza reti e quella, ad oggi, premia Gattuso e Pirlo rispetto a Pioli. Certo, per avere la classifica avulsa (criterio definitivo) bisognerà aspettare l’ultimo scontro diretto che ancora manca all’appello, ovvero quello tra la Signora e il Diavolo, in programma domenica 9 maggio alle 20.45. Intanto, però, la situazione è questa e dunque clamorosa.

Al momento, infatti, la squadra campione d’inverno è al quinto posto, bastonata oltre ogni ragionevole aspettativa da una Lazio grintosa, decisa a vincere lo “spareggio per la Champions”. Missione compiuta, anche grazie a un clamoroso errore arbitrale di Orsato, reo di non aver annullato il secondo gol di Correa, nato da un evidente (e non a caso segnalato dal Var) fallo di Lucas Leiva su Calhanoglu. Episodio importante, che vede protagonista un arbitro molto chiacchierato, soprattutto da quando esiste il Var, ma ridurre il 3-0 della Lazio solo a questo sarebbe quantomeno ingeneroso, perché i biancocelesti hanno meritato di vincere il match e di portarsi così a 61 punti, con una partita in meno rispetto alle concorrenti (contro il Torino, si recupera il 18 maggio).

“Abbiamo permesso alla Lazio di fare ciò che predilige, ovvero aspettare e ripartire con qualità: invece dovevamo avere la bravura di non prendere gol o andare in vantaggio – l’analisi di Pioli – Chiaro che col 2-0 poi il match è cambiato, non capisco come abbia fatto l’arbitro a non fischiare fallo sul contatto Leiva-Calhanoglu… La corsa Champions ora si complica molto, dobbiamo rialzarci e dimostrare quanto valiamo”.

“I ragazzi sono stati bravissimi – ha ribattuto Inzaghi – Per noi era come una finale, era l’ultima chance per rimanere attaccati ai primi posti e solitamente queste partite le giochiamo così. È stata una vittoria netta, schiacciante. Il contatto Leiva-Calhanoglu? Mi dispiace sentir parlare di un episodio dopo una gara così”.

Il match prometteva spettacolo e le aspettative sono state rispettate sin dall’inizio. La Lazio l’ha sbloccato subito con Correa, bravo a lanciarsi nello spazio, dribblare Donnarumma e insaccare in rete, trovando la coordinazione giusta proprio quando sembrava averla persa (2’). Inizio ideale per la squadra di Inzaghi, che infatti ha avuto l’occasione del raddoppio con Immobile, prima di arretrare il baricentro e consegnarsi un po’ al Milan, che però si è dimostrato spuntato come al solito. Male Mandzukic, lanciato titolare per la prima volta in campionato: l’ex Juve si è mosso in modo macchinoso, impedendo alla squadra di concretizzare la mole di gioco prodotta.

I rossoneri, dopo aver tirato un sospiro di sollievo per un gol annullato a Lazzari per fuorigioco di centimetri, hanno provato ad aumentare i giri del motore, ma al 51’ ecco l’episodio incriminato: fallo di Leiva su Calhanoglu, Orsato fa proseguire e Luis Alberto lancia Correa, che trova il 2-0 dopo aver saltato Tomori. Intervento evidentemente irregolare, tanto che il Var Mazzoleni ha richiamato il collega davanti al monitor, senza però riuscire a modificare la sua decisione.

Lì il Milan s’è definitivamente sciolto, tanto che la Lazio ha prima sfiorato il 3-0 con Immobile, il cui pallonetto s’è stampato sulla traversa, poi lo ha trovato con lo stesso Ciro, freddo nel battere Donnarumma e certificare un successo pesantissimo, forse addirittura vitale per le ambizioni europee dei biancocelesti.

Discorso simile anche per il Napoli, che espugnando Torino si ritrova addirittura al terzo posto, in virtù di una differenza reti migliore rispetto a Juventus e Milan. Il match contro i granata non era affatto scontato, tanto più dopo la vittoria del Cagliari, che costringeva la squadra di Nicola a fare punti. Ma gli azzurri hanno confermato il loro ottimo stato di forma, dimostrato già nei due mesi precedenti, dove avevano raccolto 6 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta in 8 gare. La settima è arrivata in meno di un quarto d’ora, con Bakayoko (11’) e Osimhen (13’) a timbrare il cartellino, mettendo così ko il Toro.

Il Napoli avrebbe potuto segnare almeno altri due gol già nel primo tempo, per non parlare delle occasioni avute nel secondo, ma la solita tendenza a specchiarsi un po’ troppo ha avuto la meglio, impedendogli di arrotondare il risultato e risparmiare così qualche energia. Non è il caso però di pretendere la luna: gli azzurri sono di nuovo in zona Champions e il ruolo di inseguitori, tutt’altro che gradito, passa così a Juventus e Milan. Senza dimenticare la Lazio, tornata di diritto in piena bagarre, per la corsa Champions più bella e combattuta di sempre.

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