Una tripletta con vista sugli ottavi. Martedì di Champions pressoché perfetto per il calcio italiano, alla luce delle vittorie di Inter, Atalanta e Milan (in rigoroso ordine di classifica) contro Lipsia (1-0), Young Boys (1-6, prestazione da urlo con le doppiette di Retegui e De Ketelaere e i gol di Kolasinac e Samardzic) e Slovan Bratislava (2-3). Nulla di clamoroso, intendiamoci, ma decisamente importante per il nostro percorso europeo, presente (gli ottavi diventano più che plausibili, mentre i playoff sono quasi sicuri) e futuro (ieri sera abbiamo superato il Portogallo nel ranking stagionale: continuando così avremo cinque squadre in Champions anche nella prossima stagione). Oggi vedremo se Juventus e Bologna, impegnate contro Aston Villa e Lille, sapranno mantenere il livello, ma già così il bilancio è certamente positivo.
Inter – Lipsia 1-0: un autogol di Lukeba manda i nerazzurri al primo posto
Partiamo dalla capolista Inter, balzata al comando della classifica grazie al successo di San Siro sul Lipsia. Vittoria nel segno della concretezza, proprio come quella precedente contro l’Arsenal, dunque pochi lustrini e tanta efficacia. Arrivati a questo punto, del resto, contano soprattutto i risultati e i nerazzurri continuano a ottenerli, peraltro mantenendo la porta inviolata. Sin qui, infatti, nessuno è riuscito a segnare a Sommer e all’elenco, dopo Manchester City, Stella Rossa, Young Boys e Arsenal, si sono aggiunti anche i tedeschi di Rose, incapaci di pungere nonostante un finale di buon livello. Inzaghi ha certamente vissuto serate migliori nei suoi quattro anni di Inter, ma ha comunque ottimi motivi per sorridere, a cominciare da una classica che lo vede al comando dell’intera Champions League, almeno fino a stasera. Solo il Liverpool, impegnato nella supersfida contro il Real Madrid, potrebbe però scavalcarlo, con buona pace delle tante big costrette a guardarlo con il naso all’insù. Ancora una volta, poi, la gestione delle forze è stata ottimale, visto che rispetto a Verona sono cambiati ben sette giocatori, consentendo un minutaggio di massa decisamente positivo in vista di Firenze. L’unica nota negativa è rappresentata dall’infortunio di Pavard, una bella tegola per un reparto che ha già perso Acerbi: nelle prossime ore ci saranno gli accertamenti di rito, ma la sensazione è che il francese si rivedrà solo tra qualche settimana. Resta la gioia per la quinta vittoria in altrettante gare di Champions, la terza di fila per 1-0. Questa volta a timbrare il cartellino non è stato nemmeno un giocatore nerazzurro, bensì il goffo Lukeba, autore di un autogol nel tentativo di deviare un cross di Dimarco spiazzato da De Vrij (27’). Il Lipsia, inspiegabilmente con Sesko in panchina (Rose gli ha preferito André Silva, impalpabile come ai tempi del Milan), ha cercato di rialzarsi nel secondo tempo, ma senza trovare la scintilla giusta in grado di scalfire il primato interista.
Inzaghi non si nasconde: “L’obiettivo è tornare in finale”
“C’è soddisfazione perché sapevamo l’importanza di questa partita contro una squadra di valore – ha esultato Inzaghi -. Abbiamo fatto un’ottima gara, mantenendo l’equilibrio e giocando bene tecnicamente nonostante la loro aggressività. Non aver fatto il secondo gol ha tenuto aperta la partita, ma a parte una parata di Sommer non abbiamo concesso niente. Arrivare in finale? Questo è l’obiettivo di tutte le grandi squadre e anche dell’Inter. La soddisfazione c’è chiaramente, ma per arrivare nelle prime otto manca ancora un bel passettino: la prossima a Leverkusen è difficilissima, poi a gennaio avremo Sparta Praga e Monaco. Quattro vittorie in cinque partite senza prendere gol regalano soddisfazioni, il passo avanti netto è stato fatto, ma manca ancora qualcosa ed è presto per fare i calcoli. Temevo molto questa sfida, giocare ogni due giorni e mezzo è tantissimo, ma ho la fortuna di avere ragazzi straordinari che danno grande disponibilità”.
Slovan Bratislava – Milan 2-3: il Diavolo fatica, ma passa con Pulisic, Leao e Abraham
Vittoria importantissima anche per il Milan, balzato a quota 9 punti e sempre più in lizza per una qualificazione diretta che avrebbe del clamoroso. Non va dimenticato, infatti, che i rossoneri avevano iniziato malissimo il cammino in Champions, perdendo le prime due con Liverpool e Bayer Leverkusen e ritrovandosi in fondo alla classifica, lontani perfino dai playoff. Ora invece gravitano al 14esimo posto assieme al gruppone composto da Dortmund, Bayern, Aston Villa e Atletico Madrid, ma a una sola lunghezza dal Leverkusen quinto. Il problema del Diavolo è la differenza reti, primo criterio in caso di arrivo alla pari, e la colpa non è certo dell’attacco visto che anche ieri sono stati segnati tre gol, per giunta per la terza gara consecutiva dopo Club Brugge e Real Madrid. La fase difensiva invece continua a tradire, tanto da mettere a rischio pure partite come quella di ieri contro un avversario nettamente inferiore, non a caso penultimo con zero punti. Il Milan è partito forte, ma già al 15’ ha rischiato di prendere gol da Strelec, lanciato in porta e fermato solo da un gran salvataggio di Pavlovic. Poco dopo Pulisic ha segnato l’1-0 (21’) e in molti hanno pensato che il match fosse in discesa, ma al 24’ ecco il secondo clamoroso errore difensivo, questa volta punito da un tocco morbido di Barseghyan. Tutto da rifare, per giunta con spazi ridottissimi e la paura crescente di sprecare l’occasione. Fonseca s’è così convinto a buttare nella mischia Leao al posto dell’evanescente Okafor e il portoghese lo ha ripagato con il gol del 2-1 (68’), prima che Abraham sfruttasse l’incredibile retropassaggio di Strelec per siglare anche la terza rete (71’). Gara in archivio, anzi no. Lo Slovan trovava il 2-3 con uno splendido tiro dalla distanza di Marcelli (nato da un evidente fallo, non fischiato, su Leao) e costringeva il Milan a un finale in apnea, pur senza creare altre occasioni degne di nota.
Fonseca: “Vittoria importante, ma dobbiamo fare meglio in difesa”
“Abbiamo vinto le ultime tre partite segnando nove gol e dominando quasi sempre – ha sottolineato Fonseca -. Abbiamo fatto molte cose positive, anche se vanno sistemate le coperture preventive visto che nel primo tempo abbiamo concesso allo Slovan due o tre occasioni importanti. Sono cose difficili da spiegare anche perché avevamo tre calciatori dietro. È una questione tattica, probabilmente legata al fatto che alcuni difensori non avevano giocato molto nell’ultimo periodo. È una questione di lettura, non di atteggiamento. Quando siamo in avanti, dobbiamo prepararci a tornare immediatamente e preparare la marcatura preventiva, altrimenti rischiamo di esser troppo lontani e permettere loro di uscire. La scelta di Leao in panchina? Parlo sempre con lui e sa perché non ha giocato dall’inizio. Ha capito e quando è entrato è stato decisivo: sono soddisfatto del suo atteggiamento, soprattutto quando rimane in panchina e dimostra di aver voglia di entrare per far bene”.
Aston Villa – Juventus (ore 21, Prime Video)
Veniamo ora alle gare odierne, tra cui spicca quella della Juventus. Trasferta ostica e affascinante in quel di Birmingham, contro un Aston Villa lanciato in Champions (ottavo con 9 punti, attualmente qualificato agli ottavi di finale) e decisamente meno in Premier, dove occupa un triste ottavo posto a meno 12 dal Liverpool capolista. Il distacco è figlio di un autunno disastroso, nel quale i Villans hanno raccolto solo due pareggi (l’ultimo è il 2-2 di sabato scorso contro il Crystal Palace) a fronte di quattro sconfitte che hanno sporcato l’ottimo inizio di stagione. Il valore degli uomini di Emery resta comunque alto, specialmente nel catino del Villa Park, già fatale al Bologna nella sfida del 22 ottobre. L’unico precedente in terra inglese risale addirittura a 41 anni fa, quando la Juve di Trapattoni fu corsara grazie ai gol di Paolo Rossi e Boniek (2-1), per poi completare l’opera nella gara di ritorno (3-1) con Tardelli e la doppietta di Platini. Altri tempi e altro calcio, ci mancherebbe, ma la sfida promette comunque spettacolo e intensità degna del palcoscenico. Una Signora al completo sarebbe certamente favorita, questa ricca di defezioni invece non dà garanzie, anche se la sua solidità è ormai un dato di fatto. Thiago Motta sa che la qualificazione, complicatasi dopo la sconfitta con lo Stoccarda e il pari di Lille, passa da un colpaccio come questo, dunque cercherà di fare la partita e conquistare tre punti d’oro, senza pensare più di tanto alla trasferta di Lecce di domenica prossima, altrettanto importante in chiave campionato. Il turnover, del resto, passa dal recupero degli infortunati e questo, al momento, non è uno scenario con cui fare i conti: la situazione, anzi, peggiora sempre di più, visto che al lungo elenco (compreso Vlahovic, il cui rientro slitta a Lecce) s’è aggiunto anche McKennie, fermatosi per un problema muscolare.
Thiago Motta: “Gli infortuni non sono casuali, ma pensiamo solo all’Aston Villa”
“Affronteremo una grande squadra che gioca bene e ha fatto punti importanti – il pensiero di Thiago Motta -. Dovremo scendere in campo umili e rispettare il nostro avversario, daremo il massimo per fare una grande prestazione. Voglio continuità per quello che abbiamo fatto contro il Milan, non permettendogli di ripartire. Anche l’Aston Villa è pericoloso sulle ripartenze, noi dobbiamo essere solidi difensivamente e saper pressare bene senza lasciare spazio alla loro trequarti, difendere insieme e gestire al meglio il possesso palla. Perché tanti infortuni? Non è una casualità e non succede solo a noi, ma entrare oggi e parlare del perché creerebbe un dibattito che non serve. Il nostro momento e la nostra situazione vanno affrontati solo dando qualcosa in più e pensando al bene della squadra, tutto il resto conta poco”.
Aston Villa – Juventus, le probabili formazioni
Aston Villa (4-2-3-1): Martinez; Konsa, Diego Carlos, Mings, Digne; Barkley, Tielemans; Bailey, Rogers, McGinn; Watkins
In panchina: Olsen, Cash, Maatsen, Pau Torres, Duran, Buendia, Bogarde, Kamara
Allenatore: Emery
Indisponibili: Onana, Ramsey
Squalificati: nessuno
Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Kalulu, Gatti, Cambiaso; Thuram, Locatelli; Conceiçao, Koopmeiners, Yildiz; Weah
In panchina: Perin, Pinsoglio, Danilo, Rouhi, Fagioli, Mbangula
Allenatore: Thiago Motta
Indisponibili: Milik, Bremer, Nico Gonzalez, Cabal, Adzic, Douglas Luiz, McKennie, Vlahovic
Squalificati: nessuno