Una notte che scotta. L’Italia si prepara al primo grande freddo dell’anno, ma il discorso non vale per Milan e Lazio, alle prese con due sfide di Champions che valgono un bel pezzo di stagione. Gli scenari sono meno apocalittici di 20 giorni fa, quando battere Psg e Feyenoord voleva dire restare in vita, ma le gare con Borussia Dortmund e Celtic restano fondamentali, pena gettare al vento quanto fatto nel turno precedente.
Milan – Borussia Dortmund (ore 21, Canale 5, Sky, Now e Infinity +)
Il discorso vale soprattutto per i rossoneri, le cui speranze di qualificazione passano da un risultato positivo contro i tedeschi. Il Dortmund, infatti, guida il Gruppo F con 7 punti, mentre il Diavolo è al terzo posto a quota 5, uno in meno del Psg e uno in più del Newcastle. Una vittoria, insomma, non chiuderebbe i giochi, ma permetterebbe a Pioli di scavalcare la squadra di Terzic e di andare in Inghilterra con due risultati su tre a disposizione, sfruttando gli scontri incrociati delle avversarie (stasera c’è Psg-Newcastle).
Il tecnico rossonero avrebbe voluto giocarsi le sue carte con la formazione tipo, invece dovrà fare nuovamente a meno di Leao, ancora alle prese con l’infortunio muscolare subito prima della sosta. Rispetto a sabato, però, ritroverà Giroud e Loftus-Cheek a pieno regime, il che dovrebbe garantirgli maggior peso in fase offensiva, fondamentale contro una squadra fisica come il Dortmund.
I tedeschi, quarti in Bundesliga (meno 10 dalla capolista Leverkusen) e reduci dalla vittoria sul Moenchengladbach (4-2 in rimonta), potrebbero anche giocare per il pareggio, ma difficilmente lo faranno: le loro caratteristiche non prevedono la gestione del match e il Milan dovrà essere bravo ad approfittarne, alzando però il livello in maniera esponenziale rispetto alla partita con la Fiorentina.
Pioli: “Partita che può svoltare il girone”
“È una partita molto importante, quasi da svolta per il girone – ha confermato Pioli senza giri di parole -. Sappiamo che il Borussia è forte e creerà difficoltà, ma può anche subirle, dovremo essere attenti e concentrati. Noi a Dortmund ci eravamo preparati con il Muro Giallo, mentre loro non sanno com’è l’ambiente di San Siro in Champions, i tifosi ci hanno aiutato a toccare vette altissime e faranno lo stesso anche stavolta. Il Borussia è una squadra molto versatile e che costruisce il gioco in maniera diversa da noi, dovremo essere bravi ad andarli a prendere senza scoprire il fianco, cercando il modo giusto per colpirli in attacco. La squadra è concentrata e preparata, ha lavorato conscia dell’importanza della sfida, ma con la serenità di sempre. L’obiettivo è essere competitivi ovunque e andare avanti in Champions è molto importante”.
Milan – Borussia Dortmund, le formazioni
Rispetto a sabato, come detto in precedenza, l’emergenza è meno evidente, anche se Pioli dovrà comunque fare a meno di Leao (ma questo lo si era capito già da diversi giorni) e dello squalificato Musah. Il tecnico potrà però contare su Giroud e Loftus-Cheek, dunque riproporre quel 4-2-3-1 che ha dato scacco matto al Psg, seppur senza un elemento chiave come il portoghese. L’undici anti-Dortmund vedrà dunque Maignan in porta, Calabria, Thiaw, Tomori e Theo Hernandez in difesa, Krunic e Reijnders a centrocampo, Chukwueze, Loftus-Cheek e Pulisic sulla trequarti, Giroud in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Terzic, che risponderà con Kobel tra i pali, Ryerson, Hummels, Schlotterbeck e Bensebaini nel reparto arretrato, Emre Can e Ozcan in mediana, Reus, Brandt e Gittens alle spalle dell’unica punta Fullkrug.
Lazio – Celtic (Sky, Now e Infinity +)
Serata delicatissima anche all’Olimpico, dove la Lazio di Sarri deve necessariamente battere il Celtic per rialzarsi dopo la brutta caduta di Salerno. Il blackout dell’Arechi ha messo nudo tutte le fragilità di una squadra che fatica a ritrovare lo spirito della scorsa stagione, quando riuscì ad arrivare addirittura seconda: sembra passata una vita, invece sono trascorsi solo pochi mesi.
Il paradosso è che in Champions le cose vanno decisamente meglio, tanto che questa sera, in caso di vittoria sugli scozzesi, il discorso si potrebbe già chiudere matematicamente, a patto che l’Atletico Madrid riesca a battere il Feyenoord. Viceversa tutto sarebbe rimandato all’ultima giornata in casa di Simeone, scenario pessimo che nessuno vuole davvero prendere in considerazione: il match point (olandesi permettendo) è alla portata di mano e va sfruttato adesso, anche per dare la scossa a un ambiente diviso e pessimista, ancora frastornato dalle durissime considerazioni di Sarri, arrivato addirittura a paventare l’ipotesi dimissioni. Va detto che il Celtic è quasi tagliato fuori (è ultimo con un punto) e che in trasferta è decisamente meno performante che a Glasgow, ma la Lazio di Salerno non autorizza a prendere sotto gamba nessuno, tanto meno in un palcoscenico come quello della Champions.
Sarri scaccia le nubi: “Penso solo alla partita”
“Cosa fa un allenatore in un momento difficile? Prepara la partita, è il momento di compattarsi sperando che l’atmosfera della Champions ci dia qualcosa in più – ha spiegato Sarri in conferenza stampa -. Dopo il ritiro è cambiato qualcosa, l’atmosfera è stata ottima nonostante gli ultimi risultati. Se ho parlato alla squadra dopo la sconfitta con Salernitana? L’ha fatto il direttore Fabiani in maniera tosta e ne sono contento, ce n’era bisogno: ha fatto un intervento bello, mi è piaciuto. Bisogna resettare, qui non c’è più la vecchia guardia a cui aggrapparsi. Abbiamo perso una gara per superficialità e mancanza di determinazione, in maniera brutta: ora la squadra deve rispondere, non a parole ma sul campo contro il Celtic”.
Lazio – Celtic, le formazioni
L’infermeria non ha portato buone notizie, visto che oltre a Romagnoli (già indisponibile a Salerno per un problema al polpaccio) mancheranno anche Zaccagni (distorsione) e lo squalificato Vecino. Sarri inoltre spera di poter schierare Provedel, alle prese con un forte stato influenzale che gli ha impedito di allenarsi: il tecnico dovrà così stringere i denti e affidarsi ad alcune seconde linee, consapevole che la svolta può arrivare anzitutto dai “vecchi” Immobile e Pedro, confermati soprattutto per questione di esperienza. Il tecnico punterà su un 4-3-3 con Provedel (o Sepe) in porta, Lazzari, Patric, Gila e Marusic in difesa, Guendouzi, Cataldi e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, Immobile e Pedro in attacco. Sistema di gioco speculare per Rodgers, che risponderà con Hart tra i pali, Johnston, Carter Vickers, Scales e Taylor nel reparto arretrato, O’Riley, McGregor e Turnball in mediana, Yang e Kyogo e Forrest nel tridente offensivo.