Finalmente Lukaku. Big Rom si (ri)prende l’Inter nella notte più importante, regalando il gol decisivo sul Porto che sposta le percentuali di qualificazione, seppur di poco. Il 14 marzo, nella bolgia del Do Dragao, i nerazzurri non potranno cullarsi troppo sull’1-0 di ieri, ma potranno comunque giocare con due risultati su tre a disposizione, con la consapevolezza che i portoghesi avranno un margine d’errore ancora più risicato.
Missione compiuta insomma e il discorso si può allargare a tutto il calcio italiano: la vittoria dell’Inter, infatti, va ad aggiungersi a quelle di Milan e Napoli, per un en-plein (parziale, s’intende) che non accadeva da molto tempo e che diventa addirittura da record considerando i tre clean sheet, dato mai verificatosi prima d’ora agli ottavi.
Inter – Porto 1-0, Inzaghi esulta: “Ottima vittoria, peccato non aver segnato prima”
C’è da sorridere, insomma, perché se è vero che Tottenham, Eintracht e Porto non sono esattamente il gotha del calcio, lo è anche che le partite vanno vinte sul campo e lì, spesso e volentieri, le nostre squadre ci avevano abituato male.
All’appello mancava l’Inter e la risposta è arrivata puntuale, anche se quasi al fotofinish di una sfida ostica e tignosa, proprio come da previsioni. La caratteristica principale del Porto, infatti, non è certo il calcio champagne, bensì la capacità di “incollarsi” all’avversario, facendolo giocare male e trasformando la partita in una corrida, per poi colpire al momento giusto. La squadra di Conceiçao ci ha provato anche ieri e per poco non ci è riuscita, fermata solo da uno strepitoso Onana, capace di fermare Sanusi con una doppia parata da urlo, ma per il resto il match l’ha fatto l’Inter, a cui il pareggio sarebbe comunque stato stretto. Tante le occasioni avute dai nerazzurri già nel primo tempo, alcune sprecate malamente (Lautaro di testa), altre fermate dall’ottimo Diogo Costa (Bastoni), e quando la sfida sembrava essersi stabilizzata sullo 0-0, ecco i due episodi che l’hanno portata da Inzaghi. Prima la giocata di Calhanoglu a propiziare l’espulsione di Otavio, poi il cross di Barella a pescare Lukaku, entrato da una mezz’oretta al posto di uno spento Dzeko: colpo di testa sul palo e ribattuta in rete, per il gol vittoria e l’estasi di San Siro.
“Abbiamo fatto un’ottima partita contro una squadra fisica – ha esultato Inzaghi -. Nel primo tempo c’è del rammarico per le occasioni perse, nella ripresa abbiamo rischiato sulle ripartenze, poi i cambi ci hanno aiutato. Avremmo voluto fare qualcosa in più ma è stata una grande prestazione, forse avremmo dovuto essere più veloci nel primo giro palla, costruire con più rapidità e muoverla meglio. Poi con un avversario che aggrediva ferocemente probabilmente dovevamo alzare il ritmo, ma abbiamo creato tantissimo e meritato il vantaggio già nel primo tempo”.
Grande anche la gioia di Lukaku, finalmente protagonista dopo mesi passati a guardare i compagni dall’infermeria. “In quel tiro c’era tutto, a cominciare dalla soddisfazione per aver vinto la partita – le parole di Big Rom -. Volevamo vincere, potevamo segnare il secondo gol e non ci siamo riusciti, ma la cosa più importante era il risultato. Liberazione? Io non sono individualista, penso a fare le cose migliori possibili per l’Inter, sono contento per la vittoria e andiamo avanti così. Sono felice anche dell’assist di Barella, sempre detto che il primo giocatore con cui andare in guerra è lui”.
Europa e Conference League: stasera Nantes-Juventus (ore 18.45, Sky e Dazn), Roma-Salisburgo (ore 21, Tv8, Sky e Dazn), Cluj-Lazio (ore 18.45, Sky e Dazn) e Fiorentina-Braga (ore 21, Sky e Dazn)
A completare il quadro delle coppe ci penseranno Europa e Conference League, solo che questa sera, a differenza di quanto accaduto in Champions, non si tratterà del primo tempo bensì delle gare decisive del ritorno. Considerando i risultati dell’andata le sfide più delicate sono sicuramente quelle di bianconeri e giallorossi, chiamati a vincere contro francesi e austriaci per non dire addio prematuramente ai rispettivi percorsi.
La Juventus, priva dell’infortunato Chiesa (nemmeno convocato per un affaticamento muscolare), dovrà sbancare Nantes per evitare, come detto dal tecnico francese senza troppa eleganza, una figuraccia: si parte dall’1-1 dell’andata e dunque, considerando che non valgono più i gol in trasferta, basta una vittoria di qualsiasi tipo. Più complicato il compito della Roma, sia perché deve rimontare la sconfitta per 1-0, sia per il valore del Salisburgo, sicuramente superiore a quello dei francesi. A spingere i giallorossi ci saranno però i 60 mila dell’Olimpico, decisi a regalarsi un’altra notte di sbornia europea dopo l’esperienza dell’anno scorso. Insidiosa, ma fattibile, la missione della Lazio, che andrà in Romania forte dell’1-0 dell’andata, mentre la Fiorentina non dovrebbe avere problemi contro il Braga, considerando lo 0-4 conquistato una settimana fa in terra portoghese.