Una finale anticipata e una sfida da non sbagliare. Inter e Napoli si preparano a una serata di grandi emozioni, consapevoli che, una volta finita, nulla sarà più come prima, in un senso o nell’altro. Sono i nerazzurri a giocarsi di più, su questo non c’è dubbio: il match di San Siro contro il Borussia Dortmund va vinto a tutti i costi, pena rischiare di compromettere quasi del tutto le chance di qualificazione. Anche gli azzurri però non possono sbagliare in quel di Salisburgo, altrimenti l’effetto Liverpool, in parte già sfumato contro il Genk, verrebbe annullato completamente.
Ma se ad Ancelotti potrebbe andar bene anche un pareggio, Conte sa di dover vincere: viceversa la sfida di ritorno, in programma il prossimo 5 novembre, avrebbe davvero il sapore dell’ultima spiaggia.
“È una partita importante contro una squadra forte ma parlare di finale mi sembra esagerato, quelle arrivano dopo – ha ribattuto il tecnico nerazzurro. – Potevamo fare meglio contro lo Slavia e meritavamo di più a Barcellona, ora ci aspetta un’altra gara importante ma questo non cambia la nostra mentalità. La nostra idea è quella di fare calcio, non siamo capaci di attendere: vogliamo imporre la nostra idea di calcio, prendendoci qualche rischio come a Reggio Emilia ma senza commettere gli stessi errori”.
Il tentativo di stemperare la tensione, però, rischia di restare tale. Tutti infatti nel mondo Inter sanno che questa è la partita decisiva, o quantomeno la prima di una lunga serie. Il bonus è già stato usato contro lo Slavia, come dimostra l’ultimo posto in classifica a meno 3 da Barça e, appunto, Borussia. Conte, al netto delle assenze di Sanchez, D’Ambrosio e Sensi, si affiderà al miglior 3-5-2 possibile, dunque Handanovic in porta, Godin, De Vrij e Skriniar in difesa, Candreva, Gagliardini, Brozovic, Barella e Asamoah a centrocampo, Martinez e Lukaku in attacco.
“Conosciamo molto bene l’Inter, è forte, sa difendere bene ed è reduce da ottime prestazioni con Juve e Sassuolo, ma ogni squadra ha le sue pecche” l’analisi di Lucien Favre, deciso a vincere per tagliare fuori i nerazzurri dal discorso qualificazione. Il tecnico giallonero, reduce dall’importante successo di sabato contro il Borussia Moenchengladbach, ci proverà affidandosi a un 4-2-3-1 con Hitz tra i pali, Akanji, Hummels, Weigl e Piszczek nel reparto arretrato, Delaney e Witsel in mediana, Hazard, Sancho e Hakimi alle spalle dell’unica punta Brandt.
Serata delicata anche per il Napoli, chiamato a sfangare l’insidiosa trasferta austriaca. La classifica vede gli azzurri ancora al primo posto, ma il pareggio di Genk ha accorciato il vantaggio su Liverpool e, appunto, Salisburgo, ragion per cui un risultato negativo potrebbe avere controindicazioni anche piuttosto serie.
“Ci giochiamo molto – ha ammesso Ancelotti senza mezzi termini. – Loro hanno già dimostrato di poter lottare per la qualificazione, dovremo scendere in campo con intensità, coraggio e voglia di vincere, utilizzando tutte le qualità individuali e collettive che abbiamo”.
Il successo contro il Verona ha rasserenato un po’ l’ambiente, ora però ne serve un altro per consolidare il tutto, altrimenti le polemiche tornerebbero a impazzare. Carletto, da “vecchio lupo da Champions”, sa bene che 3 punti in Austria varrebbero quasi doppio, ecco perché, dopo il turnover di sabato, è pronto a varare il 4-4-2 tipo con Meret in porta, Malcuit, Manolas, Koulibaly e Di Lorenzo in difesa, Callejon, Allan, Fabian Ruiz e Zielinski a centrocampo, Insigne e Mertens in attacco.
Stesso sistema di gioco anche per Marsch, che risponderà con Stankovic tra i pali, Kristensen, Onguene, Wober e Ulmer nel reparto arretrato, Minamino, Junuzovic, Mwepu e Szoboszlai in mediana alle spalle della coppia offensiva composta da Haaland e Hwang.