L’Inter fa festa, il Napoli piange. Il martedì di Champions sorride solo ai nerazzurri di Inzaghi, saliti al comando del girone (seppur assieme alla Real Sociedad) grazie al successo sul Benfica, mentre gli azzurri escono sconfitti dal big match col Real Madrid, anche se al termine di una partita combattuta e spettacolare. Ma le emozioni sono appena cominciate: stasera toccherà a Milan e Lazio, entrambe in trasferta contro Borussia Dortmund e Celtic.
Inter – Benfica 1-0, Inzaghi: “Vittoria meritatissima, abbiamo fatto un secondo tempo straordinario”
Vittoria importantissima per l’Inter, ben più netta di quanto non dica il risultato finale: i nerazzurri hanno letteralmente strapazzato il Benfica e solo i pali e un grande Trubin hanno fatto sì che il match finisse 1-0. È questa l’unica pecca della serata, per resto assolutamente positiva sia per il gioco che per la situazione di classifica. Ora Inzaghi è al comando del Gruppo D assieme alla Real Sociedad, a sua volta vittoriosa sul campo del Salisburgo, per un girone che comincia a delineare una fisionomia ben precisa. Il successo di ieri, ovviamente, fa tutta la differenza del mondo, perché al momento di scendere in campo lo scenario era quantomeno preoccupante: un risultato negativo avrebbe complicato tantissimo il discorso qualificazione, ma l’Inter ha scongiurarlo con una prova in crescendo. Dopo un primo tempo senza particolari emozioni, infatti, la squadra di Inzaghi ha schiacciato i portoghesi nella propria trequarti, costruendo numerose occasioni soprattutto con Lautaro, fermato dalla traversa, dal palo, da Trubin (tre volte) e da Otamendi. A far esplodere San Siro ci ha però pensato Thuram, freddo nel girare in porta un assist di Dumfries e regalare ai suoi 3 punti pesantissimi. Il Benfica? Tutto in due occasioni agli albori del match, una con Aursnes (bravo Sommer) e una con Di Maria (parte alta della traversa su corner), dopodiché è stato fagocitato dalla superiorità nerazzurra. “Il primo tempo è stato equilibrato, abbiamo avuto un paio di occasioni in cui avremmo dovuto essere più lucidi – l’analisi di Inzaghi -. Nella ripresa abbiamo aumentato l’intensità e i ragazzi sono stati strepitosi, abbiamo vinto una partita meritatamente contro un avversario di assoluto valore. Ai ragazzi ho fatto i complimenti, avevano giocato sabato ed eravamo tornati da Salerno alle 3.30. Sono contento sia di chi ha giocato dall’inizio che di chi è subentrato, perché ho visto un secondo tempo di un’intensità incredibile. Siamo stati bravi nonostante pali, traverse e Trubin, riuscendo a rimanere lucidi nonostante le tante occasioni e la sfortuna”.
Napoli – Real Madrid 2-3, Garcia: “Abbiamo giocato alla pari col Real, sono deluso solo dal risultato”
Grande delusione invece in casa Napoli, non tanto per la classifica (la qualificazione agli ottavi, anche alla luce della vittoria del Braga a Berlino, resta ampiamente alla portata), quanto l’occasione persa di regalarsi una notte indimenticabile. Una vittoria sul Real Madrid, infatti, sarebbe entrata nella storia del club, inoltre avrebbe dato un’ulteriore scossa all’ambiente, forse decisiva ai fini della stagione. Niente di tutto questo, visto che a festeggiare è stato Ancelotti, uscito trionfante da una sfida a cui teneva particolarmente. La voglia di esultare in faccia a De Laurentiis era tanta, anche se Carlo, con la consueta eleganza, ha scelto di glissare, preferendo concentrarsi su una qualificazione sempre più vicina. Tornando al Napoli, invece, non è il caso di fare processi vista e considerata la prestazione a testa alta degli azzurri, anche se è giusto sottolineare le sbavature difensive punite da Vinicius (27’, erroraccio di Di Lorenzo) e Bellingham (34’, grandissima azione personale su cui la squadra di Garcia ha dormito), mentre sull’autogol di Meret bisogna solo alzarsi e applaudire Valverde per lo splendido tiro dalla distanza (78’). Gli azzurri, passati in vantaggio con Ostigard al 19’, hanno avuto un blackout fino al rigore del 2-2, nato da un braccio di Nacho (dubbio) e trasformato da Zielinski (54’). Da lì il match è stato in bilico, ma poi, come spesso succede, lo ha vinto il Real Madrid. “Non penso che sia stato un risultato giusto – il commento amaro di Garcia -. Il pari sarebbe stato più giusto, ma nel calcio a volte è così, però abbiamo giocato alla pari col Real e questo deve renderci orgogliosi. L’arbitro? Ci sono stati due episodi dubbi: il rigore per noi e anche il fallo su Olivera in area, quindi penso che le cose si pareggino. La cosa che non mi è piaciuta è quando sull’1-1 ci siamo aperti troppo, dovevamo compattarci e invece ci siamo fatti bucare da Bellingham. Mi è piaciuta invece la reazione dopo l’intervallo, siamo stati aggressivi, abbiamo palleggiato e ci siamo mossi bene, abbiamo pareggiato e potevamo anche vincerla. Ribadisco, sono deluso del risultato, ma contento della performance”.
Borussia Dortmund – Milan (ore 21, Amazon Prime)
Archiviate le partite del martedì è tempo di pensare a quelle odierne, a cominciare da Borussia-Milan. Per i rossoneri si tratta di una tappa cruciale, in particolar modo dopo il pareggio interno col Newcastle che mette ulteriore “pendenza” sul percorso qualificazione. La tabella di marcia, infatti, prevedeva bottino pieno con gli inglesi per poter poi affrontare con più serenità la doppia trasferta Dortmund-Parigi, invece è arrivato solo un punto, nonostante la buona prestazione. Serve recuperare terreno e il match odierno può essere l’occasione giusta: il Borussia, quarto in Bundesliga (assieme al Bayern) a soli due punti dalla capolista Leverkusen, è un avversario insidioso, non imbattibile. Quel che è certo è che servirà una prestazione di sostanza, sia per affrontare i ritmi tedeschi che il loro pubblico, considerato come uno dei più caldi di Germania. Il cosiddetto “muro giallo” del Signal Iduna Park, più comunemente noto come Westfalenstadion, può far tremare le gambe ai meno esperti, ma una grande squadra deve saperlo gestire e superare.
Pioli: “Nessun timore del muro giallo, siamo pronti per giocarcela”
“Dobbiamo andare in campo e provare a vincere la partita, ma è chiaro che ne mancheranno ancora 4 e ci saranno occasioni per chiunque per rimontare – il pensiero di Pioli -. Non sarà decisiva, ma sicuramente peserà. Sappiamo quello che ci aspetta, ma abbiamo tanta fiducia nel nostro gioco e nelle nostre qualità. Timore per il muro giallo? No, sarà bello affrontarlo: due anni fa siamo stati ad Anfield, ma per molti era il debutto in Chamions e qualcuno sicuramente rimase frastornato da quell’ambiente, oggi invece ne trarremo solo adrenalina per fare il massimo”.
Borussia Dortmund – Milan, le formazioni: Loftus-Cheek infortunato, Reijnders scala in regia
Il grande dubbio di Pioli riguarda la cabina di regia, visto che Adli, due partite consecutive dopo un anno (abbondante) di panchina, deve rifiatare. Il tecnico rossonero, a cui mancherà l’infortunato Loftus-Cheek, è stato indeciso fino all’ultimo tra Reijnders e Musah, ma alla fine ha scelto di optare per l’olandese, con l’americano e Pobega al suo fianco. Per il resto il 4-3-3 anti Dortmund era già stato deciso da tempo, con Maignan in porta, Calabria, Thiaw, Tomori e Hernandez in difesa e il tridente Pulisic, Giroud e Leao in attacco. Terzic, già con l’acqua alla gola dopo la sconfitta di Parigi, risponderà con un 3-5-2 con Kobel tra i pali, Sule, Hummels e Schlotterbeck nel reparto arretrato, Ryerson, Sabitzer, Emre Can, Brandt e Wolf in mediana, Adeyemi e Malen coppia offensiva.
Celtic – Lazio (ore 21, Sky, Now Tv e Mediaset Infinity)
L’altra sfida che ci riguarda da vicino è quella di Glasgow, dove la Lazio di Sarri andrà a caccia di punti preziosissimi in chiave qualificazione. Missione complicata ma non impossibile, visto che il Celtic, primo in Scozia con 7 punti di vantaggio sui Rangers, ha già mostrato limiti importanti perdendo a Rotterdam contro il Feyenoord. Il momento dei biancocelesti però non autorizza a fare voli pindarici, visto che l’inizio di stagione è stato nettamente al di sotto delle aspettative, oltre che all’insegna di una tensione evidente tra Sarri e Lotito. L’allenatore ha puntato il dito contro il mercato (“avevo chiesto A, mi hanno preso X e Y”, ha dichiarato dopo la sconfitta contro il Milan), il patron ha ribadito di aver costruito un’ottima rosa, per giunta investendo 100 milioni. Il clima è nervoso e solo i risultati possono riportare il sereno: un successo in Champions, dopo l’emozionante pareggio con l’Atletico Madrid, aiuterebbe di certo, consentendo poi alla Lazio di tagliare fuori il Celtic e giocarsi il tutto per tutto nel doppio confronto con il Feyenoord. Una sconfitta, viceversa, complicherebbe moltissimo il cammino, mettendo Sarri in una situazione davvero difficile.
Sarri si difende: “Sono stato strumentalizzato, ma ora pensiamo solo a fare risultato”
“La strumentalizzazione è riportare solo alcune parole e non tutte, ne dico 8 e ne raccontano 2: da qui in avanti risponderò solo sì o no – le parole polemiche del tecnico biancoceleste -. Questa comunque è la Champions, una storia a sé. Il Celtic è una squadra pericolosissima per dinamismo e intensità, può essere la mina vagante del gruppo. Dobbiamo fare risultato per essere competitivi fino all’ultimo, non bisogna cercare altre storie: se facciamo bene possiamo restare in corsa per il passaggio del turno fino alla fine”.
Celtic – Lazio, le formazioni: Sarri rilancia Immobile e Kamada
Rispetto a Milano si rivedranno Immobile e Kamada dal primo minuto, in quella che Sarri considera la Lazio titolare, o quantomeno la “meno peggio”. È evidente, infatti, come il tecnico non sia soddisfatto dei nuovi acquisti, ragion per cui questa sera, nella bolgia del Celtic Park, si affiderà alla squadra della scorsa stagione, eccezion fatta per il sempre più rimpianto Milinkovic-Savic, sostituito appunto dal giapponese. Il 4-3-3 biancoceleste sarà composto da Provedel in porta, Marusic, Patric, Romagnoli e Pellegrini in difesa, Kamada, Vecino e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Rodgers, che si affiderà a Joe Hart tra i pali, Ralston, Johnston, Scales e Taylor nel reparto arretrato, O’Riley, McGregor e Hatate in mediana, Maeda, Furuhashi e Palma nel tridente offensivo.