Buona la prima. L’Inter espugna Rotterdam e mette una seria ipoteca sulla qualificazione ai quarti, mostrando ancora una volta quel mix di classe e solidità estremamente redditizio. Il 2-0 sul Feyenoord non è ancora sufficiente per cantare vittoria, di certo però le chance di passare il turno sono altissime, nonostante le evidenti difficoltà dovute a infortuni e stanchezza. Inzaghi può essere orgoglioso dei suoi e dedicare tutte le energie sul prossimo impegno di campionato (sabato sera a San Siro contro il Monza).
Feyenoord – Inter 0-2: Inzaghi vede i quarti grazie ai soliti Thuram e Lautaro
Non è stata la miglior versione dell’Inter, ma si è rivelata più che sufficiente per sbancare Rotterdam e guardare con fiducia al ritorno di martedì prossimo. La squadra di Inzaghi, alla sua 40° partita stagionale (pensate che il Napoli, a fine stagione, chiuderà con 41) e con il reparto esterni falcidiato dagli infortuni, ha giocato con grande maturità, gestendo bene le fasi di sofferenza e colpendo nei momenti opportuni. Nella famigerata “Vasca” del De Kuip, considerato lo stadio più caldo d’Olanda, l’Inter si è mostrata anzitutto cinica e solida, mantenendo la porta inviolata per l’ottava volta in nove partite di Champions. L’unico rimpianto è il rigore sbagliato da Zielinski che avrebbe chiuso davvero il discorso qualificazione, ma anche così c’è di che essere ottimisti: solo un disastro, infatti, potrebbe escludere i nerazzurri dal novero delle prime otto d’Europa.
Inzaghi, per sopperire alla moria di esterni, ha valutato a lungo il cambio di modulo, ma poi ha scelto di puntare sul canonico 3-5-2, avanzando Bastoni sulla linea di un centrocampo rivoluzionato dalle esclusioni di Calhanoglu e Mkhitaryan in virtù di Asllani e Zielinski. La sua Inter approcciava il match con un possesso palla timido, cercando le giuste combinazioni, ma il gioco mostrava limiti già emersi nelle ultime settimane di campionato: imprecisioni individuali, mancanza di brillantezza, poca verticalizzazione e difficoltà a mantenere le giuste distanze difensive. Il Feyenoord ne approfittava e trovava diverse occasioni soprattutto con il giovane Osman, trovando però la guardia di un attento Martinez. Gli olandesi pressavano forte, cercando di sfruttare la loro pericolosità sugli esterni con Moussa e Osman, mentre Paixao agiva da trequartista, mettendo in difficoltà le letture difensive di Asllani. Nonostante le difficoltà, al 38’ l’Inter passava con Thuram, bravissimo a beffare gli olandesi con una zampata volante d’esterno. Il gol spegneva gli ardori del Feyenoord, mentre l’Inter acquisiva più sicurezza, gestendo meglio la palla e creando altre occasioni con Lautaro e Asllani. Il trend proseguiva anche nel secondo tempo e al 50’ l’Inter raddoppiava con una bella azione corale finalizzata da Lautaro, freddo e potente nel battere Wellenreuther col destro. Il Feyenoord aveva la chance di riaprire il match con Moder, ma la sua conclusione finiva sulla traversa. L’ultima grande chance della partita era però nerazzurra, con Zielinski che si faceva parare il rigore del possibile 0-3. Sarebbe stata l’apoteosi, ma anche così, lo ribadiamo, la strada verso i quarti resta decisamente ben tracciata.
Inzaghi: “Abbiamo vinto solo il primo tempo, martedì a San Siro ci aspetta il secondo”
“I ragazzi sono stati bravi, giocavamo in uno stadio non semplice e sapevamo che ci sarebbe stato da soffrire. La squadra, invece, non ha patito più di tanto, però quando era il momento siamo stati uniti. Sappiamo che tra sei giorni ci aspetterà la gara di ritorno e in mezzo ci sarà il campionato: queste sono le insidie, ma sono molto soddisfatto. Loro giocavano con quattro attaccanti, inizialmente non siamo sempre stati bravi nelle distanze e non abbiamo palleggiato come sapevamo. Poi però i ragazzi si sono messi bene in campo e i due gol ci hanno facilitato nel vincere una partita importante, ma sappiamo che era solo il primo tempo e che martedì a San Siro ci sarà il secondo. Un giudizio su Asllani e Zielinski? Hanno fatto quello che volevo, non ho mai avuto dubbi su di loro, poi chiaramente un allenatore deve fare delle scelte e non solo nel giorno della gara, però hanno fatto bene. Calhanoglu e Mkhitaryan avevano giocato tre giorni fa a Napoli; quindi, ho cercato di cambiare e non stravolgere. Continuerò a fare così perché siamo contenti di giocare tutte queste competizioni”.