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Champions: l’Inter è fuori, il Napoli si qualifica ma caccia Ancelotti

Inter FC

L’Inter piange, il Napoli fa festa ma cambia allenatore. Serata agrodolce per il calcio italiano, con gli azzurri a cacciare Ancelotti nonostante gli ottavi di finale e i nerazzurri di Conte eliminati e retrocessi in Europa League. Non è bastato dunque che il Barcellona lasciasse a casa Messi e schierasse un 3-5-2 del tutto sperimentale: la pressione ha finito per pesare troppo sulle gambe dell’Inter, costretta a inchinarsi di fronte al suo pubblico dopo aver assaporato il profumo della qualificazione.

In serate come questa l’ansia da prestazione può giocare brutti scherzi, soprattutto quando gli altri non hanno nulla da perdere e vincere, più che un’impresa, diventa addirittura un obbligo. E così capita di ritrovarsi sotto di un gol dopo averne sbagliati almeno tre e poi, nonostante un pareggio raggiunto proprio sul finire del primo tempo, di passare una ripresa nella metà campo avversaria senza però riuscire a colpire, subendo infine la più classica delle beffe. Se a questo poi aggiungiamo il 2-1 del Borussia sullo Slavia Praga, ecco che viene fuori un’eliminazione bruciante, proprio perché evitabile.

“Le occasioni per vincere le abbiamo avute, ci sono mancati quel pizzico di cinismo e di precisione per concretizzare quanto creato – il commento amaro di Conte. – Ho poco da rimproverare ai giocatori, hanno dato tutto. Ci è mancato il gol, poi abbiamo subito il 2-1 che ci ha ammazzato sotto tutti i punti di vista. Per le prestazioni fatte meritavamo qualcosa di più, mi dispiace anche per i tifosi che ci hanno spinto dall’inizio alla fine. Ora bisogna rimboccarsi le maniche, continuare a lavorare, rialzarsi e riprendere il cammino. È un momento difficile per noi, rimangono due partite e poi arriva la sosta. Non penso al mercato, penso a recuperare dei giocatori…”.

Partita stregata quella di San Siro, con l’Inter vicina al gol in tre occasioni (D’Ambrosio, Biraghi, Lukaku) e invece punita da Carles Perez, una delle tante riserve scelte da Valverde per una serata apparentemente senza pretese (23’). Poco dopo la ruota sembrava girare, con il Barça a mangiarsi il 2-0 con Lenglet e i nerazzurri a trovare il pari con Lukaku, splendidamente servito da Lautaro, in chiusura di tempo (44’).

Sembrava il preludio a una ripresa d’assalto e in effetti così è stato: peccato però che la squadra di Conte, nonostante le occasioni avute (su tutte quelle di Lukaku, sciagurato prima nel calciare addosso a Neto e poi nell’allungarsi troppo un pallone ghiottissimo), non sia riuscita a trovare il gol del 2-1, finendo invece per subirlo dal baby-fenomeno Ansu Fati, bravissimo nel trovare l’angolino basso e freddare Handanovic (86’).

E visto che da Dortmund non sono arrivati regali, ecco l’eliminazione dalla Champions e la retrocessione in Europa League, competizione che l’Inter, una volta smaltita la rabbia, potrà comunque affrontare con stimoli e prospettive.

L’altra grande notizia di serata arriva da Napoli e non certo per il successo sul Genk: il 4-0 è valso la qualificazione agli ottavi ma non ha salvato la panchina di Ancelotti, ufficialmente esonerato da De Laurentiis dopo un faccia a faccia (piuttosto breve peraltro) all’hotel Vesuvio.

“La Società Sportiva Calcio Napoli ha deciso di revocare l’incarico di responsabile tecnico della prima squadra al signor Carlo Ancelotti – si è letto alle 23.38 sul sito ufficiale del club. – Rimangono intatti i rapporti di amicizia, stima e rispetto reciproco tra la società, il suo presidente Aurelio De Laurentiis e Carlo Ancelotti”.

Diventano così ancor più amare le dichiarazioni rilasciate dal tecnico poche ore prima, subito dopo la vittoria sui belgi, dove si diceva fiducioso per il proseguo della stagione. Si trattava, evidentemente, di frasi fatte, perché De Laurentiis, come anticipato ieri, aveva già deciso: via Ancelotti, dentro Gattuso. Rino è atteso oggi in città per firmare il contratto, dopodiché dovrà farsi carico di una situazione tanto complessa quanto stimolante.

Avrà però la possibilità di giocarsi la Champions League, visto il successo senza storie dei suoi sul malcapitato Genk: un 4-0 firmato Milik (tripletta al 3’, 26’ e 38’ su rigore) e Mertens (75’ ancora dal dischetto) che non ammette repliche e che conferma, se ce ne fosse bisogno, tutta la qualità di una squadra evidentemente molto più forte di quanto non dica la classifica. La rincorsa comincia sabato contro il Parma, circa 24 ore prima che l’Inter provi a dimenticare la delusione sul campo della Fiorentina. Non sarà facile ma va fatto: le delusioni del resto possono anche fortificare…

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