Dopo Perugia, Istanbul. Tredici anni dopo gli imprevisti climatici risultano ancora fatali alla Juventus, che abbandona prematuramente il palcoscenico della Champions per passare in quello molto meno nobile dell’Europa League. Sarà lì che la Signora dovrà esibirsi a partire da febbraio, colpa di una sconfitta raggelante e non solo per la neve di Istanbul. Ironia della sorte il castigatore dei bianconeri è Wesley Sneijder, che ha rispolverato i trascorsi interisti proprio nel finale del match. Un grande gol quello dell’olandese, propiziato dalla sponda dell’immenso Drogba e concluso con un sinistro angolatissimo e beffardo. Peccato, in tutti i sensi. Perché la Juve aveva comunque tenuto bene il campo, nonostante lo stesso fosse davvero ai limiti dell’impraticabilità. Inevitabile appellarsi alla sfortuna, perché situazioni così non capitano spesso. Giocare una partita così importante in queste condizioni è assurdo: possibile che la Turk Telecom Arena, impianto nuovo di zecca, non sia attrezzata per gestire la neve? Evidentemente sì, e il match si è dovuto giocare in due giorni diversi, con tutto ciò che questo comporta.
Le recriminazioni ci stanno, ma finiscono qui. Il Galatasaray ha incontrato le stesse difficoltà, peraltro con l’aggravante di dover segnare a tutti i costi. E poi la Juve non avrebbe mai dovuto arrivare a giocarsi la qualificazione all’ultima partita: sarebbe bastato vincere a Copenaghen o contro gli stessi turchi nel match d’andata. Chiudere un girone con un solo successo in sei partite rende l’idea di come sia stata sotto tono la Champions della Juve. Che, tra ieri sera e oggi, ha saputo sì tenere il campo ma senza essere in grado di chiudere il discorso. Partite così in bilico possono andar bene o male, e questa, purtroppo, è andata male. E dire che la Signora sembrava aver gestito al meglio la sfuriata dei turchi, arrivata all’apice con l’occasionissima di Drogba (57’) e il conseguente miracolo di Buffon. Poi gli uomini di Mancini si erano “calmati”, e la Juve aveva avuto due buone occasioni in serie con Marchisio (tiro dal limite dell’area bloccato da Muslera) e Llorente (fermato in uscita dallo stesso portiere uruguaiano). Al minuto 85’ il gol decisivo: lancio lungo per Drogba, sponda di testa per Sneijder e sinistro imparabile dell’olandese. Mancini festeggia una clamorosa qualificazione agli ottavi, Conte schiuma di rabbia e finisce in Europa League. La cui finale si giocherà proprio a Torino il prossimo 14 maggio. Una magra consolazione per chi, fino a qualche ora fa, aveva in mente ben altri obiettivi.