Una finale anticipata, con un solo risultato a disposizione. Questa sera la Roma, se vuole rimanere in corsa per la qualificazione agli ottavi, non ha altra scelta se non battere il Bayer Leverkusen. La classifica del gruppo E infatti parla chiaro: Barcellona primo con 7 punti, Bayer secondo con 4, Bate Borisov terzo con 3, Roma ultima con 2. Immaginando che i catalani vinceranno il girone e che questa sera non avranno particolari difficoltà contro i bielorussi, è lampante come il match dell’Olimpico valga una grossa fetta di qualificazione.
“Non abbiamo scelta, dobbiamo vincere per forza – ha confermato Garcia nella consueta conferenza stampa della vigilia. – La Champions è un minicampionato, ogni partita che passa vale sempre di più. I giochi sono ancora aperti ma è chiaro che ci serva una vittoria: vogliamo ottenerla a tutti i costi”. Clima da dentro o fuori dunque, logica conseguenza di un cammino europeo al di sotto delle aspettative.
La Roma infatti, dopo aver fermato il Barça nella gara d’esordio, si è complicata la vita con la sconfitta di Borisov e il pareggio di Leverkusen. Un 4-4, quello di due settimane fa, che ha lasciato tanti rimpianti nel mondo giallorosso: una vittoria, più che possibile visto il doppio vantaggio a pochi minuti dalla fine, avrebbe ribaltato la classifica e reso la sfida odierna molto meno delicata.
“Avremmo potuto fare meglio – ha ammesso Garcia. – Il discorso però vale anche per loro, hanno doti in attacco e qualche debolezza in difesa. Faremo la nostra partita, senza pensare al derby di domenica prossima”. Già, perché il calendario ha fatto uno scherzetto mica di ridere: piazzare una “finale” europea a pochi giorni dalla partita più sentita della stagione. Ma la Roma non può proprio permettersi calcoli di questo tipo, pena compromettere la competizione che più interessa a Pallotta e alla società americana.
Garcia schiererà la formazione tipo, ovviamente al netto delle solite assenze. In difesa, davanti a Szczesny, linea a 4 con Florenzi, Manolas, Rudiger e Digne, a centrocampo Pjanic, De Rossi e Nainggolan, in attacco Gervinho, Dzeko e Salah. L’undici dunque, Maicon a parte, sarà quello di Milano, compreso quello Szczesny reduce da giorni di grosse polemiche. Colpa di un’intervista pro Arsenal (“il mio sogno sarebbe quello di tornare là”) che, unita all’incertezza sul gol di Medel e a un’esultanza anti Lazio (pugni al cielo dopo il vantaggio dell’Atalanta) ha creato un bel polverone.
“Ho solo detto che sono un giocatore dell’Arsenal e che, se un giorno dovessero richiamarmi, dovrei tornare – ha spiegato il portiere polacco. – Questo però non significa che non mi stia impegnando qui, a Roma sto molto bene e darò sempre il massimo”. Ai tedeschi, classifica alla mano, potrebbe andar bene anche un pareggio ma difficilmente giocheranno per quello. “Non ci chiuderemo, non è nel nostro stile – ha confermato Roger Schmidt. – Giocheremo in modo molto aperto, cercando però di commettere meno errori che all’andata”.
Il tecnico tedesco punterà sul suo classico 4-2-3-1 con Leno in porta, Donati, Tah, Papadopoulos e Wendell in difesa, Kampl e Kramer a centrocampo, Bellarabi, Kiessling e Calhanoglu sulla trequarti, Hernandez in attacco. Un solo precedente tra le due squadre, purtroppo favorevole al Bayer Leverkusen. Il 3 novembre 2004 infatti finì 1-1 (gol di Berbatov e Montella), risultato che qualificò i tedeschi e lasciò i giallorossi a bocca asciutta. Motivo in più per vincere e mettersi a correre anche in Champions League.