Una missione (quasi) impossibile. La Roma si presenta al cospetto del grande Barcellona con l’obbligo di fare punti, pena incrociare le dita e rimandare tutto all’ultima giornata, quando battere il Bate Borisov all’Olimpico potrebbe non bastare. “Solo una vittoria cambierebbe gli scenari, perdere o pareggiare non farebbe molta differenza – ha ribattuto Garcia dalla sala stampa del Camp Nou. – Il Barça è fortissimo e non avevo certo bisogno del 4-0 di Madrid per saperlo ma il bello del calcio è che non esistono partite scontate, nemmeno per loro. Se pensiamo di essere già sconfitti non giochiamo nemmeno, certo per strappare punti dovremo essere praticamente perfetti”.
Il tecnico francese ci crede, d’altronde una gara del genere va preparata bene soprattutto a livello mentale. Il ricordo di quanto accaduto un anno fa col Bayern Monaco (1-7 all’Olimpico) è ancora vivo, proprio come il contraccolpo psicologico che creò a tutto l’ambiente. “Non dobbiamo pensare a quello ma solo al Barça – ha glissato il francese. – Saremo umili ma non partiremo battuti e non penseremo solo a difenderci, sappiamo che vogliamo tentare l’impresa dovremo fare almeno un gol. Soluzioni ci sono, difficili da attuare ma ci sono. Una partita come questa ci servirà anche per capire il nostro livello”.
Tanto rispetto ma nessuna paura, eccolo qui il messaggio di Garcia ai suoi giocatori. Solo il campo però dirà se gli stessi riusciranno a tradurlo in una grande prova, conditio sine qua non per tentare l’impresa. Sulla carta questo Barcellona è praticamente imbattibile: 37 gol fatti e soli 14 subiti, primo posto nella Liga e nel girone di Champions. Gran parte di questo ruolino da record, inoltre, è stato raggiunto in assenza di Messi, a testimonianza di come i blaugrana siano fortissimi anche senza il loro giocatore più forte.
Merito anzitutto di Luis Enrique, uno che nella Capitale era stato bollato come “incapace” e che invece ha saputo riportare il club catalano ai fasti dell’era Guardiola. “Spero che la Roma si qualifichi ma prima viene il Barcellona – il pensiero del tecnico spagnolo. – Non sarà una partita facile, dovremo dimenticare gli elogi di Madrid e giocare ad altissimo livello. Solo così riusciremo a battere i giallorossi”. Dal Camp Nou ci si aspetta grande spettacolo e non solo dal Barça.
Nonostante le pesantissime assenze di Salah e Gervinho, a cui bisogna aggiungere quelle più “datate” di Totti e Strootman, anche la Roma ha giocatori in grado di cambiare la partita da un momento all’altro. Tra questi, a meno di clamorosi colpi di scena dell’ultimo minuto, non ci sarà Daniele De Rossi: la coscia sinistra fa ancora male e Garcia, nonostante la convocazione, sembra deciso a non rischiarlo. Per il resto 4-3-3 confermato con Szczesny in porta, Florenzi, Manolas, Rudiger e Digne in difesa, Pjanic (osservato speciale visto l’interesse del Barcellona nei suoi confronti), Keita e Nainggolan a centrocampo, Iturbe, Dzeko e Iago Falque in attacco.
Dubbi di formazione anche per Luis Enrique: Iniesta ha un problema al polpaccio e anche Messi non è ancora al 100%. Probabile comunque che la Pulce giochi dall’inizio assieme a Neymar e Suarez, per il resto Ter Stegen in porta, Dani Alves, Mathieu, Piqué e Jordi Alba in difesa, Sergi Roberto, Busquets e Rakitic a centrocampo. Arbitrerà il turco Cakir, uno che con la Roma ha precedenti tutt’altro che favorevoli: 0-2 contro il Bayern nel novembre 2014, 0-3 con la Fiorentina nel marzo scorso (Europa League).
Numeri negativi, al contrario dell’ultima (e unica) visita dei giallorossi al Camp Nou. Il 20 febbraio 2002, con lo scudetto sul petto e Fabio Capello in panchina, la Roma fermò il Barça sull’1-1 (Panucci e Kluivert), risultato che, questa sera, andrebbe più che bene vista la forza dell’avversario. I giochi, comunque, si decideranno all’ultima giornata ma affrontarla senza l’assillo di “gufare” il Bayer Leverkusen sarebbe già una mezza vittoria.