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CHAMPIONS LEAGUE – Per la Juventus l’Olympiacos è ultima chiamata: dentro o fuori

L’ultima chiamata è arrivata. Questa sera la Juventus se la vedrà con l’Olympiacos in quella che, sotto tutti i punti di vista, può essere considerata la prima finale europea della stagione. Non è tanto un discorso matematico quanto di logica: un risultato negativo (cioè una non vittoria) renderebbe quasi impossibile una rimonta sui greci, a questo punto i principali competitor per la qualificazione. In casa Juve non si nasconde nessuno, questa sera bisogna vincere a tutti i costi. “L’importante è questo – ha ammesso Allegri in conferenza stampa. – Abbiamo solo tre punti, dobbiamo rimediare a questa situazione. Guai però a farci prendere dall’ansia, serviranno nervi saldi e la capacità di sfruttare al meglio tutto il tempo a disposizione”. Il diktat è chiaro: fare punti senza però lanciarsi all’arma bianca. Lo stile Allegri è questo, resta da vedere se porterà agli ottavi di finale, obiettivo minimo fissato in estate dalla società.

Sulla carta la qualificazione è ancora possibile, a patto però di non sbagliare più nulla. Fosse campionato non avremmo dubbi sul raggiungimento dell’obiettivo, il problema è che questa è Champions League, competizione storicamente sfortunata per la Signora. “Non abbiamo nessun complesso europeo” ha tagliato corto Allegri, i cui pensieri sono più che altro rivolti alla formazione. Difficile recuperare Ogbonna (contusione alla caviglia) e Asamoah (fastidio al ginocchio), anche se tutto si deciderà nel provino di questa mattina. La convocazione infatti dimostra che il tecnico farà di tutto per avere i due a disposizione, altrimenti sarà costretto a sperimentare, proprio nella notte più importante. Viste le assenze (quelle sì certe) di Barzagli e Caceres, l’unica alternativa all’ex granata sarebbe Lichtsteiner, che si abbasserebbe a fare il centrale di difesa assieme a Bonucci e Chiellini. Al suo posto, sulla fascia destra, andrebbe Pereyra mentre l’out sinistro verrebbe affidato a Padoin, rispolverato proprio nella notte più importante. Sempre che Allegri non decida di cambiare modulo e schierare per la prima volta in stagione la squadra con la difesa a 4.

Dubbi che il tecnico si è portato dietro per tutta la notte, un po’ come il ballottaggio Morata-Llorente. La condizione fisica e le ultime prestazioni farebbero pensare al giovane spagnolo, l’aspetto tattico (con lui Tevez rende meglio) tiene invece in corsa il connazionale più anziano. Chi giocherà al 100% è Marchisio, non a caso presentatosi in conferenza stampa ad arringare l’ambiente. “E’ una partita fondamentale, non sarà affatto facile ma giochiamo allo Stadium e il nostro pubblico ci dà sempre una grande mano” ha spiegato il Principino, stasera regista basso di centrocampo. Al suo fianco dovrebbero esserci Vidal e Pogba, con Pirlo in panchina pronto, eventualmente, a subentrare nella ripresa. “La pressione è tutta loro – ha provocato Michel. – Per noi questa partita non è fondamentale, per la Juve invece sì. In ogni caso siamo venuti qui per prenderci il miglior risultato possibile”. Il rumore dei nemici non manca, chissà che non possa caricare ulteriormente la Signora, in modo “sano” s’intende. Perché il tempo delle gambe che tremano è finito, l’Europa reclama la vera Juve.  

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