Una sconfitta che potrebbe costare cara. Quanto lo sapremo solo lunedì prossimo, quando dall’urna di Nyon uscirà l’avversaria degli ottavi di finale, fino ad allora però c’è da scommettere che in casa Juventus nessuno dormirà sonni tranquilli. La sconfitta di Siviglia e la contemporanea vittoria del City sul Borussia Moenchengladbach hanno decretato lo scenario peggiore: bianconeri secondi dietro agli inglesi, ironia della sorte battuti sia all’andata che al ritorno. Questo significa che agli ottavi potrebbe capitare una tra Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid, ovvero gli spauracchi che nessuno vorrebbe mai incontrare sulla propria strada.
“Ci dispiace ma non voglio sentir parlare di delusione – il pensiero di Allegri. – Ciò che contava davvero era passare il turno, poi è chiaro che sarebbe stato meglio farlo da primi. Magari eviteremo lo stesso Bayern, Barça e Real, ad ogni modo se vuoi andare avanti in Champions prima o poi le devi incontrare”. Tutta colpa di Fernando Llorente, ex scaricato gratis in estate (chissà poi perché) capace di trafiggere Buffon e condannare così la Signora al secondo posto nel girone, oltre che portare il suo Siviglia in Europa League.
L’esatto opposto di quanto fatto da Morata, trasformatosi, suo malgrado, nel volto simbolo della sconfitta. Lo spagnolo, fin qui sempre perfetto in Europa, si è divorato due clamorose occasioni che avrebbero potuto cambiare la storia, sua e della squadra. “Quest’anno ha avuto degli alti e bassi ma in coppa aveva sempre fatto gol – il commento di Allegri. – Ha fatto una buona partita, poi può capitare di sbagliare”. Gli errori in questione però (tap-in sottoporta falliti al 25’ e al 91’) sono troppo clamorosi per passare in sordina, un po’ come l’insicurezza di un ragazzo passato, nel giro di poche settimane, da “nuovo fenomeno” a riserva di Mandzukic.
Resta poi l’amaro in bocca per una sconfitta sostanzialmente immeritata: la Juve ha giocato bene, ha sbagliato tantissimo (anche per merito della prestazione super di Rico) e ha preso gol (Llorente di testa al 65’) proprio quando pensava di avere il primo posto in tasca. Il Siviglia ha fatto la sua partita (anche Buffon ha dovuto compiere diversi interventi) ma i bianconeri avrebbero meritato almeno un pareggio.
A volte nel calcio ci sono serate storte, nelle quali gli attaccanti sbagliano tanto (Morata) o vengono fermati dalla sfortuna (incredibile, in questo senso, la traversa di Dybala all’82’), il problema è che questa potrebbe costare ben più dei semplici 3 punti. Non è ancora il caso di fasciarsi la testa (tra le prime ci sono anche Wolfsburg e Zenit), ora però la Juve è costretta a incrociare le dita e affidarsi alla dea bendata. Non il massimo per chi, fino a ieri sera, poteva decidere da sola il proprio destino.