Juve, prenditi l’Europa! Dopo tre scudetti consecutivi, che a breve diventeranno quattro, è arrivato il momento di spiccare il volo oltre i confini nazionali. La missione, da anni vero e proprio cruccio dell’ambiente bianconero, ricomincia da Dortmund, dove questa sera (ore 20.45) la Signora si giocherà il passaggio ai quarti di finale della Champions League.
Si parte dal 2-1 dell’andata, risultato buono ma tutt’altro che rassicurante, tanto che, sulla carta, le percentuali di successo sono solo leggermente superiori a quelle dei tedeschi. Diciamo un 60%, che potrebbe però aumentare vertiginosamente in caso di gol segnato. Lo sanno tutti in casa Juventus a cominciare da Massimiliano Allegri, forse l’uomo che si gioca di più nella notte di Dortmund. Passare il turno vorrebbe dire molto per lui, sempre alle prese con lo spettro di Conte: che, in caso di eliminazione, si materializzerebbe con prepotenza.
“Il presidente Agnelli ha detto che una partita non può pregiudicare una stagione e io sono d’accordo – ha spiegato nella sala stampa del Signal Iduna Park, una volta noto come Westfallenstadion. – L’obiettivo di essere in corsa in tutte le competizioni è già stato centrato, ora siamo alla stretta finale. Detto questo, vogliamo passare il turno per poi vedere cosa succede. Sappiamo che sarà difficile, bisognerà fare una partita giusta sotto tutti i punti di vista. Difficilmente finirà 0-0, dovremo segnare almeno un gol”.
Il messaggio è forte e chiaro: se va bene festeggeremo altrimenti nessun dramma. E’ altresì evidente che si tratti di una strategia anti-tensione, da sempre il fardello principale della Juve in Champions. Funzionerà? A breve sapremo, di sicuro il Borussia ha scelto di preparare il match in modo diverso.
“Ci basta vincere 1-0 e loro non sono imbattibili, si può fare – ha ringhiato Jurgen Klopp. – Dovremo creare una simbiosi perfetta con il pubblico, sappiamo come fare. Certe partite si vincono con i brividi giusti”. Già, l’atmosfera del Signal Iduna Park sarà davvero incandescente ma questo non dev’essere un deterrente. Ne sa qualcosa Gigi Buffon che proprio a Dortmund, nel 2006, battè la Germania nella semifinale di un Mondiale che, per noi italiani, sarebbe poi diventato leggenda.
“E’ sempre un piacere tornare qui – ha sorriso il capitano bianconero. – Questo è un pubblico caldo ma, come dico sempre, i tifosi non fanno gol. E poi il tifo contro può anche stimolare di più gli ospiti…”. A parole la partita è già iniziata, ora toccherà al campo. Allegri, dopo la pretattica dei giorni scorsi che lasciava trasparire un ritorno al 3-5-2, sembra invece intenzionato a giocarsela con il suo modulo, quel 4-3-1-2 con cui ha superato la fase a gironi.
In difesa, davanti a Buffon, giocheranno Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini ed Evra, con il ritrovato Barzagli pronto a subentrare dalla panchina. A centrocampo, complice l’assenza di Pirlo (per lui solo tribuna), le scelte sono pressoché obbligate: il vertice basso del rombo sarà occupato da Marchisio, quello alto da Pereyra, mentre ai lati agiranno Pogba e Vidal. Nessun dubbio anche in attacco dove verrà riproposta la coppia Tevez-Morata, già decisiva nel match d’andata.
Il Borussia risponderà con il suo classico 4-2-3-1, nel quale però, almeno inizialmente, non dovrebbero trovare spazio il fantasista Mkhitaryan (sogno bianconero nell’ultimo mercato) e l’ex, seppur solo sulla carta, Ciro Immobile. La linea a protezione di Weidenfeller vedrà Kirch, Subotic, Hummels e Schmelzer, Sahin e Gundogan faranno da diga mentre Blaszczykowsky, Kampl e Reus agiranno alle spalle dell’unica punta Aubameyang. La tensione è già alta e alle 20.45, durante l’inno della Champions, raggiungerà il picco massimo. Alla Juventus il compito di trasformarla in benzina pura, per tentare di arrivare tra le prime 8 d’Europa.