L’ultimo passo verso la consacrazione. La Juventus cerca il pass per le semifinali di Champions League, obiettivo quasi impensabile a inizio stagione e dunque passibile di grandi applausi e riconoscimenti. A patto che, s’intende, venga raggiunto: perché un’eventuale eliminazione, dopo un cammino europeo in crescendo e contro un avversario alla portata, verrebbe vissuta come un fallimento.
Al Louis II di Montecarlo capiremo se la Signora ha davvero guadagnato spessore oltre confine: il segnale di Dortmund infatti è stato, seppur parzialmente, smentito dal match d’andata. Che i bianconeri hanno affrontato con ansia e paura (Evra dixit), scacciate solo in parte dal rigore di Vidal. Insomma, la Juve si trova davanti a un bivio di quelli tosti, d’altronde la strada per diventare grandi ne è piena.
“Il passaggio del turno è ancora aperto, noi abbiamo un piccolo vantaggio ma per qualificarci dovremo segnare – ha spiegato Allegri in conferenza stampa. – Il Monaco è una squadra complicata, si difende bene, ha tecnica e davanti ha giocatori molto fisici. Sarà molto difficile, non bisognerà uscire mentalmente dalla partita”. Il tecnico bianconero ha battuto molto sui concetti di lucidità e concentrazione, consapevole che sono stati soprattutto questi a creare problemi a suoi. In questo senso però il risultato dell’andata aiuta: una vittoria più rotonda, paradossalmente, avrebbe potuto far sedere un po’ i giocatori, l’1-0 invece tiene tutti sulla corda.
L’idea è quella di ripetere il match di Dortmund, con grande attenzione alla fase difensiva senza però rinunciare a quella offensiva. Da qui la decisione di riproporre il 3-5-2, proprio come accadde quella sera dopo l’infortunio di Pogba. Francese a parte, Allegri si affiderà ai suoi titolarissimi: Buffon in porta, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio ed Evra a centrocampo, Tevez e Morata in attacco. L’ipotesi 4-3-1-2, con Pereyra alle spalle delle punte, è stata accantonata per motivi tattici (il Monaco attacca con un centravanti e due ali) e logici (il centrocampo, fiore all’occhiello della Signora, si esprime meglio così).
Ma più di tutto conteranno cuore e cervello, come ribadito da capitan Buffon. “Questa coppa mi manca e io mi avvicino alla scadenza – le parole di Gigi in conferenza. – Sarebbe anche ora di prenderla, ci servirà anche un po’ di fortuna ma quella, si sa, aiuta solo gli audaci”.
Il problema della Juve è che anche il Monaco punta a giocarsela con le sue stesse armi. “Dovremo essere efficaci davanti ma senza prendere gol – ha dichiarato Jardim. – Affronteremo una grande squadra, non dovremo perdere la testa bensì restare pazienti”. E’ lecito dunque attendersi una sfida molto equilibrata, giocata più sui nervi che sulla tecnica.
I francesi potranno contare su quasi tutta la rosa: Dirar e Bakayoko a parte, sono tutti abili e arruolati. Jardim punterà su un 4-3-3 con Subasic in porta, Fabinho, Raggi, Abdennour e Kurzawa in difesa, Kondogbia, Toulalan e Moutinho a centrocampo, Silva, Martial e Carrasco in attacco. A dare una mano alla Juventus potrebbero pensarci anche i tifosi. Questa infatti, complice la vicinanza del Principato dall’Italia e la freddezza storica della tifoseria monegasca, sarà una trasferta molto diversa dal solito. Il Louis II, 18 mila posti circa, sarà pieno almeno per metà per supporters bianconeri, pronti a invadere la Costa Azzurra per spingere la Signora in semifinale. Fino a oggi un sogno, domani chissà…