Vincere per tenere aperto il sogno Champions. La Roma si appresta ad affrontare la Juventus (ore 20.30) con la consapevolezza di avere un solo risultato a disposizione, pena dire addio a quel quarto posto ritenuto fondamentale da Pallotta e da tutta la parte giallorossa della Capitale. Un passo falso, inoltre, metterebbe a rischio pure l’Europa League, dando alla Lazio la ghiotta possibilità di festeggiare due volte, la prima per la sua qualificazione (subordinata alla finale di Coppa Italia di mercoledì), la seconda per quella mancata degli odiati rivali. Con queste premesse è innegabile che sia la squadra di Ranieri ad avere le maggiori motivazioni: le ultime speranze di Champions passano inevitabilmente da questa gara.
“Innanzitutto dovremo essere determinati, concentrati, sappiamo benissimo che abbiamo perso una buona chance a Genoa ma è importante far vedere ai nostri tifosi la reazione di orgoglio che dobbiamo avere in questi momenti – le parole del tecnico giallorosso. – Sono arrivato che era difficile entrare in Champions, ma siamo lì, non dobbiamo lasciare nulla di intentato. Diamo il massimo, poi tireremo le somme”. Gli oltre 50 mila dell’Olimpico (record stagionale) possono dare una bella mano, anche se poi bisognerà capire quanti di questi siano effettivamente tifosi della Roma. Il popolo juventino, si sa, ha feudi un po’ dappertutto e la Capitale, per quanto segnata da due tifoserie calde e radicate, non fa certo eccezione.
I bianconeri poi non possono permettersi brutte figure: questione d’immagine e di lealtà sportiva, come del resto già dimostrato con Inter e Torino. “È una bella partita, dobbiamo giocarla al meglio – ha confermato Allegri. – Poi avremo l’Atalanta in casa e sarà una bellissima festa. Gustiamoci la trasferta all’Olimpico, poi c’è la Dea e poi l’ultima a Genova per chiudere l’annata. Ah, nel frattempo abbiamo recuperato Alex Sandro, Bentancur, Dybala, Emre Can…”. Il riferimento agli infortunati è tutt’altro che casuale: il tecnico bianconero, da tempo, sostiene che sia stato questo il fattore determinante nella deludente campagna europea. La carta in questione verrà giocata a dovere nell’incontro con Agnelli, quantomai decisivo per decidere il futuro, suo e del club.
Le voci di un sicuro addio, diffusesi con veemenza in settimana, si sono placate ma la certezza di un proseguo non ci sono: i rumors, anzi, raccontano di un Allegri deciso a chiedere un contratto lungo e costoso, oltre che una vera e propria rivoluzione tecnica. “Io ho in mente la nuova Juve da sei mesi ma non posso dirvi nulla, prima devo parlarne al presidente e vedere se è d’accordo – ha confermato l’allenatore toscano. – Ci incontreremo in settimana e parleremo di tutto, a 360°. Per quanto mi riguarda ho comunicato che sarei rimasto già dopo l’Ajax ma poi bisogna vedere…”. Insomma, la questione Allegri è più che mai in sospeso e questo al di là di Conte, “stoppato” proprio dal presidente e, non a caso, tornato più vicino all’Inter. Prima però c’è la gara di Roma, da affrontare al meglio e col massimo rispetto.
Ranieri, deciso a omaggiare l’Olimpico con una grande prova, se la giocherà con un 4-2-3-1 con Mirante in porta, Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov in difesa, Cristante e De Rossi a centrocampo, Zaniolo, Pellegrini ed El Shaarawy a supporto dell’unica punta Dzeko. 4-4-2 invece per Allegri, che risponderà con Szczesny tra i pali, Cancelo, Barzagli, Chiellini e Alex Sandro nel reparto arretrato, Cuadrado, Pjanic, Emre Can e Matuidi in mediana, Ronaldo e Dybala in attacco. Nulla in palio invece nell’altro posticipo della giornata, quello Spal-Napoli (ore 18) in cui nessuno ha più obiettivi da perseguire. I ferraresi sono già matematicamente salvi, gli azzurri secondi: dovrebbe esserci spazio, insomma, per una bella partita spensierata e divertente, piccola pausa in un periodo in cui la testa, inevitabilmente, è proiettata al futuro. “Dopo un anno conosco meglio tutti e sono ancora di più dentro al progetto, il Napoli vuole continuare a crescere con un progetto serio e sano – ha spiegato Ancelotti. – Le follie sul mercato non fanno più parte del mondo del calcio, questo club rispetta molto il fair play finanziario”.
Parole che, probabilmente, non avranno fatto piacere ai tifosi, da tempo sul piede di guerra con De Laurentiis per l’eccessiva (a loro dire) parsimonia con cui gestisce la società. A questo però si penserà solo tra qualche settimana, prima c’è ancora un campionato da onorare a cominciare da oggi. Ancelotti proverà a espugnare Ferrara con il solito 4-4-2, dunque Meret in porta, Malcuit, Albiol, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Callejon, Allan, Fabian Ruiz e Zielinski a centrocampo, Verdi e Milik in attacco. Semplici risponderà con il consueto 3-5-2 con Viviano tra i pali, Cionek, Vicari e Felipe nel reparto arretrato, Lazzari, Murgia, Missiroli, Kurtic e Fares in mediana a supporto della coppia offensiva composta da Floccari e Petagna.